Apple ha agito in anticipo, in un momento di forte guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, per proteggere i propri prezzi dall’impatto dei dazi che il presidente americano, Donald Trump, ha deciso di imporre.
L’azienda con una serie di voli speciali carichi di iPhone e altri prodotti tecnologici, ha lo scopo di creare una “maxi-scorta” di dispositivi. La mossa mira ad anticipare le tariffe doganali che potrebbero innalzare notevolmente i prezzi al consumo.
La strategia di Apple: un’Azione tempestiva ma temporanea
La decisione di Apple consente all’azienda di accumulare scorte sufficienti per non dover immediatamente aumentare i prezzi, almeno per qualche settimana o mese, evitando un aumento repentino dei costi per gli utenti.
Tuttavia, questa strategia ha una durata limitata, e gli effetti a lungo termine della guerra commerciale sono tuttora incerti.
Nel caso in cui i dazi dovessero rimanere in vigore, i dispositivi Apple potrebbero subire aumenti significativi, con un prezzo finale di un iPhone che potrebbe arrivare a sfiorare i 3.500 dollari. In Italia, il prezzo potrebbe arrivare a 1.757 euro.
I dazi e l’obiettivo di Trump
La politica commerciale di Donald Trump ha lo scopo di riportare la produzione manifatturiera negli Stati Uniti come parte di una strategia di “America First”. Tuttavia, questo obiettivo potrebbe rivelarsi molto difficile da realizzare, vista la complessità della catena di approvvigionamento globale.
La produzione di iPhone e altri dispositivi tecnologici è estremamente dipendente dalla rete di fornitori asiatici, una realtà che non è facile da riprodurre nel contesto americano.
Oltre alla questione della catena di approvvigionamento, ci sarebbero anche ostacoli legati alla manodopera.
Nel frattempo, l’incertezza riguardo all’imminente aumento dei prezzi ha spinto molti consumatori a fare acquisti anticipati.