Home Cronaca Agguato a piazza Nazionale, caccia aperta ai ‘mandanti’ dei Del Re

Agguato a piazza Nazionale, caccia aperta ai ‘mandanti’ dei Del Re

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Ci sono altri indagati per la sparatoria di piazza Nazionale. Altre persone che avrebbero favorito i Del Re occultando la Benelli gialla (usata come ‘mezzo di morte’) e soprattutto la pistola usata dall’uomo nero per ferire ben tre persone (Salvatore Nurcaro, la piccola Noemi e sua nonna Immacolata Molino). C’è questo nella nuova ordinanza firmata dal gip D’Andria nei confronti dei due fratelli Armando e Antonio Del Re: un nuovo dispositivo dove viene analizzato il contesto criminale entro cui è maturato l’agguato. Sulla base di una serie di intercettazioni telefoniche e ambientali risulta che lo stesso Nurcaro, pochi giorni prima dell’agguato (come riportato anche nella precedente ordinanza) abbia affrontato alcuni soggetti vicini al clan D’Amico (lo stesso resosi responsabile dell’omicidio di Luigi Mignano al rione Villa).

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Nurcaro, si legge nel dispositivo, pretendendo la riscossione dei proventi riconducibili ai traffici illeciti a San Giovanni a Teduccio abbia sequestrato un affiliato facente parte del ‘gruppo Urio’ dei D’Amico trattenendo con sè la chiave del veicolo in uso a quest’ultimo. Azioni avvenute in pieno contesto criminale a dimostrazione delle frequentazioni ‘in odor di clan’ sia di Nurcaro che di Del Re indicato come particolarmente vicino ai Formicola, gruppo del quale fa parte Stanislao Marigliano il cui nipote ha avuto, giorni prima dell’agguato, uno screzio con lo stesso Nurcaro. Elementi questi che costituiscono il contesto imprescindibile per inquadrare l’agguato. Resta preminente l’aspetto economico per svelare il movente: i Del Re erano già sotto intercettazione per un’altra inchiesta relativa ad un traffico di droga e dunque, c’è il sospetto che i Del Re e Nurcaro fossero in affari e che alla base del dissidio tra i due possa esserci un debito da saldare.

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