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“Alla festa del Patrono devono cantare loro”, così la mafia sceglieva i neomelodici

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“Alla festa del Patrono devono cantare loro”, così la mafia sceglieva i neomelodici. Massimiliano Jari Ingarao sarebbe stato particolarmente attivo anche per l’organizzazione dei festeggiamenti di Sant’Anna, la santa patrona di Borgo Vecchio a Palermo. Tutto ciò nonostante Ingrao fosse agli arresti domiciliari per alcune rapine in trasferta. I dettagli sono emersi dall’operazione di ieri contro boss e gregari della mafia siciliana.

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L’INCHIESTA

L’ultima inchiesta della Dda ha portato al fermo di 20 persone. Su 20 estorsioni scoperte dai carabinieri del Comando Provinciale, 14 sono stata denunciate spontaneamente dalle vittime. E cinque sono state confermate dai commercianti chiamati a testimoniare in caserma. Una novità assoluta che arriva a mettere in crisi il sistema mafioso del pizzo, gestito, al Borgo Vecchio, sotto la supervisione del capomafia Angelo Monti  in cella fino a tre anni fa.

I NOMI DEI NEOMELODICI NELLE INTERCETTAZIONI

Come riporta Live Sicilia il clan decideva dalla disposizione delle bancarelle a quella dei tavolini. L’appuntamento atteso del 2019 era però quello legato al concerto dei cantanti neomelodici.  Secondo la procura di Palermo sarebbero stati ingaggiati con soldi frutto di estorsioni mascherate come sponsorizzazioni da parte dei commercianti del quartiere. I nomi di Giusy Attanasio, Marco Calone e Gianni Celeste sarebbero stati indicati direttamente boss Monti. E’ bene da chiarire come i cantanti citati siano totalmente estranei all’inchiesta.

IL VIDEO E LE INTERCETTAZIONI

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