Home Cronaca Alleanza di Secondigliano a processo, la Corte di Cassazione annulla diverse condanne

Alleanza di Secondigliano a processo, la Corte di Cassazione annulla diverse condanne

Alleanza di Secondigliano a processo, la Corte di Cassazione annulla diverse condanne
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Colpo di scena nel processo contro boss, affiliati e gregari dell’Alleanza di Secondigliano. La Corte di Cassazione ha infatti annullato la sentenza impugnata per diversi imputati. Nello specifico gli ermellini hanno annullato la sentenza nei confronti di Caso Pietro (difeso dall avvocato Antonio Cavallo), Costa Gennaro (difeso dall’avvocato Antonio Abet), Delle Donne Maurizio, Del Piano Giuseppe, Petrone Salvatore, Marsiglia Giuseppe e Giordano Giuseppe limitatamente alla data di cessazione della consumazione del delitto di cui all’art. 416-bis cod. pen. ed alla relativa pena con rinvio per nuovo giudizio sui predetti punti ad altra sezione della Corte di Appello di Napoli. Ha rigettato nel resto i ricorsi di quest’ultimi.

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Annullata senza rinvio la sentenza impugnata nei confronti di Bosti Ettore (difeso dall’avvocato Domenico Dello Iacono) limitatamente al reato di cui al capo 65 perché il fatto non sussiste ed elimina la relativa pena di un anno e un mese e 10 giorni e ridetermina nei confronti di bBosti la pena complessiva in anni quattordici, mesi dieci e giorni venti di reclusione; rigetta nel resto il ricorso di Bosti.

Per effetto estensivo annulla anche la sentenza nei confronti di Salvatore Mendozzi perché il fatto non sussiste ed elimina la pena di mesi quattro di reclusione, rideterminando nei confronti di Salvatore Mendozzi la pena complessiva in anni nove e mesi otto di reclusione. Rigetta nel resto il ricorso. L’uomo era difeso dall’avvocato Luigi Senese.

Annulla la sentenza impugnata nei confronti di Capozzoli Vincenzo (difeso dall’avvocato Claudio Davino e dall’avvocato Antonietta Genovino) limitatamente al reato di cui al capo 95, di Picardi Patrizio (difeso dall’avvocato Leopoldo Perone e dall’avvocato Carmela Maisto), di Cristiano Antonio (difeso dagli avvocati Leopoldo Perone, Giuseppe Perfetto e Paolo Canevelli) limitatamente agli aumenti di pena per i reati unificati per continuazione, di De Feo Alfredo (difeso dall’avvocato Salvatore D’Antonio) e di Percope Salvatore (difeso dall’avvocato Giuseppe Ricciulli) limitatamente al diniego della continuazione, di Esposito Ettore (difeso dall’avvocato Claudio Davino) limitatamente agli aumenti di pena per i reati unificati per continuazione e rinvia per nuovo giudizio sui predetti punti ad altra sezione della Corte di Appello di Napoli.

Dichiarati inammissibili nel resto i ricorsi di Capozzoli Vincenzo, Cristiano Antonio, De Feo Alfredo, Esposito Ettore. Rigetta nel resto il ricorso di Percope Salvatore. Rigetta I ricorsi di Acanfora Ciro, Aieta Antonio, Ambrosio Mario, Ammendola Giuseppe, Barbella Giulio, Corrado Gennaro, Cristiano Fabio, De Rosa Gennaro, De Rosa Giuseppe, Mallardo Francesco, Merolla Salvatore, Muscerino Antonio, Patierno Michele, Pelliccio Gennaro, Poggi Luciano, Rullo Nicola, Tolomelli Giuseppe, Attardo Gaetano, Pengue Antonio, che condanna al pagamento delle spese processuali. dichiara inammissibili i ricorsi di  Botta Angelo, Botta Giovanni, Botta Vincenzo, Botta Nicola, Cerbone Pietro, Cuomo Alfredo, Esposito Domenico, Fiorentino Massimo, Murano Roberto, Pesce Antonio ed Arduino Giuseppe, che condanna al pagamento delle spese processuali e della somma di euro 3.000,00 a favore della cassa delle ammende.

Condanna, inoltre, gli imputati Aieta Antonio e Muscerino Antonio al pagamento delle spese di costituzione e rappresentanza sostenute nel presente giudizio dalla parte civile Esposito Marco, che liquida in complessivi euro 5.000,00, oltre accessori come per legge. Condanna, inoltre, l’imputato Percope Salvatore alla rifusione delle spese di rappresentanza. Condanna, inoltre, gli imputati Aieta Antonio, Acanfora Ciro, Ambrosio Mario, Ammendola Giuseppe, Barbella Giulio, Bosti Ettore, Botta Angelo, Botta Giovanni, Botta Vincenzo, Botta Nicola, Capozzoli Vincenzo, Caso Pietro, Cerbone Pietro, Corrado Gennaro, Costa Gennaro, Cristiano Antonio, Cristiano Fabio, Cuomo Antonio, Cristiano Fabio, Cuomo Alfredo, Delle Donne Maurizio, De Feo Alfredo, De Rosa Giuseppe, Del Piano Giuseppe, Esposito Ettore, Fiorentino Massimo, Giordano Giuseppe, Marsiglia Giuseppe, Mendozzi Salvatore, Muscerino Antonio, Esposito Domenico, Mallardo Francesco, Merolla Salvatore, Murano Roberto, Patierno Michele, Pengue Antonio, Percope Salvatore, Pesce Antonio, Pelliccio Gennaro, Petrone Salvatore, Poggi Luciano, Rullo Nicola e Tolomelli Giuseppe alla rifusione delle delle spese di rappresentanza e difesa sostenute nel presente giudizio dalla parte civile Federazione antiracket che liquida in complessivi euro 5.000,00, oltre accessori come per legge.

L’operazione

​Secondo la ricostruzione del procuratore Gianni Melillo, l’Alleanza di Secondigliano ha controllato per anni pezzi di settori economici della città, imponendo una presenza asfissiante su interi settori e facendo ricorso solo in casi estremi agli omicidi, riuscendo a imporre il proprio ordine su tante attività economiche, tra cui anche le truffe assicurative.

Le indagini, coordinate dalla Dda di napoli, sono state condotte anche con l’apporto investigativo della Polizia di Stato e della dia ed hanno portato alla contestazione agli indagati di numerosi reati che vanno dall’associazione di tipo mafioso al traffico di sostanze stupefacenti, all’estorsione, all’usura, al riciclaggio ed altri gravi reati. Contestualmente, inoltre, la Guardia di Finanza ha sottoposto a sequestro l’ingente patrimonio illecitamente accumulato dai clan per un valore di circa 130 milioni di euro.

Di fatto sono stati ricostruiti gli assetti gerarchici interni all’Alleanza di Secondigliano e sono stati documentati i numerosi reati commessi dagli affiliati, indicatori della pervicace capacità di intimidazione esercitata sul territorio e, in alcuni casi, anche di ingerenza all’interno di strutture pubbliche.

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