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Antonio Natale, l’appello della mamma ai Bervicato: “Dicano tutta la verità, mi affido alla giustizia di Dio”

Antonio Natale, l'appello della mamma ai Bervicato: "Dicano tutta la verità, mi affido alla giustizia di Dio"
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Questa mattina il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli, ha incontrato la madre ed il fratello 18enne di Antonio Natale. Il 22enne è stato trovato senza vita nelle campagne di Caivano 14 giorni dopo essere sparito e, da allora, la famiglia non riesce a darsi pace, a rassegnarsi. Al contempo, però, è tanta anche la forza di questi ultimi per trovare i responsabili dell’omicidio di Antonio. A tal proposito, è lo stesso Borrelli che esordisce nella diretta pubblicata su Facebook.

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“Le persone che si sono presentate fuori alla caserma non hanno detto tutta la verità. Tra loro non c’erano i latitanti della famiglia, quelli scomparsi dopo il ritrovamento del 22enne“.

La mamma di Antonio Natale a Radio Marte

La mamma Anna hanno parlato a La Radiazza a Radio Marte: “Voglio giustizia per mio figlio, non mi fermerò fino a quando non saprò la verità. Antonio era tutta la mia vita”. La mamma si rivolge alla famiglia Bervicato, tirata in ballo sulla sparizione di Antonio. “Non tutti sono andati sotto la caserma, ci sono ancora due persone che mancano e che sono irreperibili. Se dicono di volere bene a mio figlio, facciano sapere a tutti chi era veramente. Siete gentaglia, ve lo vedete con Dio e la giustizia divina”. 

L’appello agli ‘sciacalli’. 

Negli ultimi giorni sono molte, anzi troppe, le voci che circolano sul conto di Antonio Natale. Addirittura – spiega il consigliere regionale della Campania – qualcuno ha vociferato che la famiglia di Antonio vivesse con i soldi ricavati dall’attività di spaccio. «Siamo indignati – parla a none della famiglia del 22enne il consigliere Borrelli – Il fratello e i parenti di Antonio hanno sempre lavorato, chi in pizzeria e chi invece svolge lavori umili». A quel punto, interviene anche la madre: «Ho sempre guidato una Fiat 600, quella vita e quell’ambiente non ci appartengono, non ci sono mai appartenuti e mai ci apparterranno».

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La denuncia della famiglia

“La famiglia ha avuto la forza di denunciarlo, perché volevano salvare Antonio – prosegue il consigliere Dobbiamo sostenere questa famiglia, perché adesso è di tutti. Dobbiamo essere tutti coraggiosi come lo sono stati loro”.

Nel corso della diretta è intervenuto anche il fratello 18enne di Antonio Natale.  “La questione non è solo chi era Antonio Natale, ma anche chi è la sua famiglia. Antonio ha iniziato a frequentare questa gente lo ha fatto perché ci è caduto, ma non perché voleva sfamarci. Non ha mai portato i soldi a casa”. Poi prosegue: “Mio fratello ha iniziato a frequentare questa gente lo ha fatto perché ci è caduto, ma non perché voleva sfamarci. Antonio non ha mai portato i soldi a casa“.

“Io ho 18 anni e non vivo più a Caivano, così come i miei fratelli. Antonio era tornato dalla Germania per la pandemia e tutto questo è successo in un anno“, conclude il 18enne.

 

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