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Stefano Caldoro boccia De Luca, glissa su Cesaro e attacca i traditori: è partita la sfida

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Un centrodestra «unito» per battere «chi ha governato male questa Regione negli ultimi 5 anni sui rifiuti, sulla sanità». L’ex presidente della giunta regionale Stefano Caldoro apre la sua campagna elettorale per tentare di conquistare di nuovo la poltrona da Governatore scalzando l’attuale inquilino di Palazzo Santa Lucia Vincenzo De Luca, per quella che è la terza sfida tra i due (nel 2010 vinse Caldoro, nel 2015 De Luca).

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Centrodestra unito per Stefano Caldoro

Alla sala Mimosa dell’Holiday Inn, sede della conferenza stampa del lancio della sfida al centrosinistra e a De Luca, oltre a Caldoro ci si sono i coordinatori regionali dei principali partiti della coalizione, deputati, consiglieri regionali e comunali. Ad oggi, sono 7 le liste in campo a sostegno della coalizione di centrodestra: Forza Italia, il partito nel quale milita l’ex presidente; Lega; Fratelli d’Italia; Noi con l’Italia; Cambiamo!; Udc e Alleanza per la Campania. «Ma ci sarà anche una lista del presidente, ci stiamo lavorando» chiarisce Stefano Caldoro che non esclude di allargare ulteriormente la coalizione.

La ricandidatura

Tanti i ragionamenti, i confronti e anche le frizioni in seno al centrodestra e anche in Forza Italia rispetto alla ricandidatura di Caldoro dopo 5 anni di opposizione a De Luca e a 10 dalla vittoria contro l’ex sindaco di Salerno. «Quello che è successo sulla mia candidatura penso rientri nel gioco della politica. Le forze politiche dovevano discutere, ma non è stata mai messa in dubbio la mia persona e non mi sono mai sentito offeso. Propongo anch’ io il tema del rinnovamento. Lo dobbiamo fare anche adesso con liste in cui daremo spazio a giovani e donne e della società civile».

I 5 anni di De Luca visti da Stefano Caldoro

 Scaldando i motori, Caldoro attacca il governatore uscente Vincenzo De Luca e il suo operato giudicato in modo negativo su sanità, ambiente, trasporti. «La Campania è più povera, è messa peggio rispetto a 5 anni fa. Dopo di noi, quando salvammo la Campania dal default, sono seguiti 5 anni di nulla». La gestione Sulla sanità, afferma l’attuale consigliere regionale, «assistiamo ancora alle scene delle barelle che si sono moltiplicati negli ospedali e con i direttori generali messi lì dalla Regione per procacciare voti». Strali anche su questione rifiuti.  «Le ecoballe non sono state rimosse nonostante la Regione Campania abbia avuto a disposizione 500 milioni di euro».

Gestione emergenza Covid-19, Stefano Caldoro boccia De Luca

Bocciata anche la gestione dell’emergenza Covid-19. «Su Ariano Irpino e Mondragone ci sono stati molti errori da parte del governo regionale». Proprio su Mondragone secondo il candidato presidente del centrodestra «la Regione ha nascosto la verità. Abbiamo scoperto ieri che ci erano stati nascosti 23 contagi perchè bisognava uscire sui giornali che non c’erano più contagi prima dell’arrivo di Salvini. Il tema è che qualcuno oggi non ha fatto i controlli e non dieci anni fa. La favola che a Mondragone erano spariti i contagi era una menzogna. Noi invece vogliamo fare una battaglia di trasparenza». Mondragone viene menzionata anche sulle contestazioni di ieri di centinaia di manifestanti nei confronti del capo della Lega Matteo Salvini. «Una organizzazione del dissenso violenta che impedisce a un leader di un partito nazionale di parlare va condannata, e mi auguro che non ci siano dei distinguo politici su questo. Noi siamo una regione ospitale».

La sconfitta del 2015 e il tradimento di De Mita

Sulla sconfitta di 5 anni, Stefano Caldoro ricorda: «Nel 2010 vincemmo con più del 10% in più e nel 2015 avevamo vinto, ma ci fu un tradimento nell’ultima notte con 60mila voti che passarono da una parte all’altra con De Luca e De Mita che sottoscrissero (nella città di Marano luogo dell’incontro politico tra i due, ndr.) un patto sulle nomine e forse altro. Questa è la verità e questi sono i numeri».

Stefano Caldoro sul caso Cesaro

Tema caldo di questi giorni, sollevato soprattutto dal leader della Lega Matteo Salvini, è quello delle liste pulite dopo gli ultimi sviluppi giudiziari e la polemica con il capogruppo forzista uscente Armando Cesaro, figlio del deputato Luigi, che ieri ha annunciato la sua non ricandidatura e assente alla conferenza stampa di oggi. «Con Armando abbiamo lavorato bene in questi anni. Ho sempre detto che qualunque scelta sarebbe stata la scelta giusta. Rispetto le legittime posizioni dei partiti e Armando stesso ha chiarito che ci sarà il suo impegno. Mi auguro che questa vicenda non venga utilizzata in termini di più voti o meno voti» afferma Stefano Caldoro.

Liste pulite

Caldoro risponde anche all’appello di un’altra competitor alla presidenza, la 5 Stelle Valeria Ciarambino. «Sulle liste pulite la coalizione ha avuto sempre idee chiarissime. Raccolgo la sfida anche se ho qualche perplessità rispetto al fatto che i 5 Stelle possano definire regole fatte bene, su questo non sono affidabili. Le regole le decidiamo noi e sappiamo deciderle e rispettarle» aggiunge Stefano Caldoro che poi chiede alla stampa di «andare a vedere cosa succede nel campo del centrosinistra, coalizione composta non da partiti ma da formazioni che nascono sulla base di interessi».

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