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Arrestato nel blitz su truffe col reddito e usura, lascia il carcere Vincenzo Longobardi

LA DECISIONE DEL TRIBUNALE
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Lascia il carcere ed ottiene gli arresti domiciliari Vincenzo Longobardi, 47enne di Napoli, arrestato in un blitz su presunte decine di truffe aggravate commesse attraverso l’utilizzo fraudolento delle carte per il reddito di cittadinanza, con l’acquisto di carne destinata alla “monetizzazione” presso una macelleria.

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Le misure cautelari più severe, come il carcere, erano state emesse dal gip di Napoli Isabella Iaselli nei confronti della famiglia Iavarone e di Vincenzo Longobardi, mentre Angel Maria Brito Gonzalez e Salvatore Maisto sono stati posti agli arresti domiciliari.

Il tribunale del Riesame di Napoli, accogliendo la tesi degli avvocati avv. Alfredo Durante e Tiziana De Masi, ha concesso a Vincenzo Longobardi i domiciliari.

Longobardi, insieme a Iavarone, si sarebbe fatto dare e promettere dalla vittima oò corrispettivo di somme di danaro e di assegni, interessi usurari. In particolare a fronte della consegna nel 2020 della somma di 15 mila euro necessaria per pagare  si impegnava a restituire la somma di 60 mila euro.

Le indagini sono partite dopo la segnalazione da parte dei finanzieri di una situazione anomala: numerosi stranieri utilizzavano carte PostePay per il reddito di cittadinanza per acquistare carne sempre nello stesso centro commerciale.

Inoltre, è emerso che il codice fiscale degli extracomunitari era stato richiesto poco prima della presentazione della domanda per il reddito di cittadinanza. Non vi erano precedenti rapporti lavorativi o assistenziali con l’Inps e la residenza non corrispondeva al domicilio fiscale dichiarato.

IN UN ANNO LA MACELLERIA HA INCASSATO 290MILA EURO CON LA TRUFFA
Dalle verifiche condotte dalle fiamme gialle è risultato che nell’arco di un anno, dall’11 marzo 2020 al 9 marzo 2021, l’esercizio commerciale in questione aveva incassato tramite Pos somme provenienti dalle carte per il “reddito” intestate a numerose persone di nazionalità romena, per un importo superiore a 290mila euro.

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