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venerdì, Giugno 21, 2024
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Arretrati dell’Assegno Unico, pubblicate le date per lo sblocco dei soldi

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Per le domande dell’Assegno Unico Universale presentate dal 1° marzo al 30 giugno 2024 riceveranno il pagamento di tutti gli arretrati a partire dal mese di marzo se in possesso di Isee aggiornato. Le domande presentate dopo il 30 giugno invece: avranno decorrenza dal mese successivo a quello di presentazione. L’importo verrà determinato sulla base dell’ISEE valido al momento della domanda. Se non sarà presentato nessun ISEE saranno corrisposti gli importi minimi previsti dalla normativa.

QUANDO FARE DOMANDA PER L’ASSEGNO UNICO

La domanda può essere presentata: da uno dei due genitori che esercitano la responsabilità genitoriale, a prescindere dalla convivenza con il figlio; dal tutore del figlio o del genitore, nell’interesse esclusivo del tutelato; dai figli, al compimento della maggiore età. Questi possono presentare la domanda in sostituzione di quella eventualmente già presentata dai genitori, richiedendo il pagamento diretto della quota di Assegno loro spettante.

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Per le domande presentate dal 1° marzo al 30 giugno di ciascun anno, l’Assegno spetta con tutti gli arretrati a partire dal mese di marzo. Per le domande presentate dopo il 30 giugno, l’Assegno: decorre dal mese successivo a quello di presentazione; è determinato sulla base dell’ISEE al momento della domanda. Dal 1° marzo 2023 il pagamento delle domande di Assegno unico già accolte prosegue d’ufficio, senza necessità di presentare una nuova domanda.

In particolare, per coloro che nel corso del periodo gennaio 2022 – febbraio 2023 avevano una domanda di Assegno unico e universale non “Decaduta”, “Revocata”, “Rinunciata” o “Respinta”, il pagamento è proseguito automaticamente per le mensilità successive.

Il pagamento dell’Assegno unico sarà effettuato in ogni caso dal mese successivo alla presentazione della domanda.

La domanda può essere presentata: online all’INPS, attraverso il servizio dedicato;
contattando il numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o il numero 06 164.164 (da rete mobile, con la tariffa applicata dal gestore telefonico); tramite enti di patronato, attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi.

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