Sempre più spesso leggiamo e sentiamo proclami al progresso e alla civiltà. La società civile, a più livelli, prova a tendere la mano ad un futuro roseo o, quantomeno, migliore del presente buio che viviamo. La provincia Napoletana non è esente da questa spinta positivista, per fortuna. Tuttavia, per ogni passo in avanti c’è da registrare un doppio salto acrobatico all’indietro. Come nel caso degli atti di vile bullismo ai danni di un’artista di strada a Castellammare di Stabia. A diffondere la notizia è stata la stessa società civile, quella che tenacemente continua a guardare al futuro col sorriso. La vittima, come detto, è una ragazza che di mestiere fa l’artista. Indossava un vestito da sposa e inscenava una statua ottocentesca. Le bulle sono due ragazzine.
Il contesto da lei scelto, tra l’altro, si sposava perfettamente con l’interpretazione: la villa comunale di Castellammare, nei pressi della cassa armonica. Le due ragazzine, però, hanno pensato bene di bullizzarla. Si sono accanite sulla parrucca, facendole perdere l’equilibrio. Poi, sono scappate per ritornare all’attacco dopo poco. Nel secondo agguato, le bulle hanno puntato al vestito: l’intento era quello di bruciarlo. La giovane età delle due bulle è un cazzotto nello stomaco che manda al tappeto ogni forma di ottimismo.
