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Assegno di Inclusione, boom di domande da Scampia e dal Centro Storico

Assegno di Inclusione, boom di domande da Scampia e dal Centro Storico
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Sono oltre 100mila le richieste per l’Assegno di Inclusione arrivate all’INPS dall’area metropolitana di Napoli come riporta Fanpage.it. Le domande sono partite il 18 dicembre scorso, quando si è aperta la possibilità di farle direttamente tramite l’Inps o Caf e Patronati.

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Il capoluogo partenopeo è in cima alla lista per numero di domande presentate: ben 17mila nella sede principale dell’INPS di via De Gasperi, altre 8.257 vengono dal centro storico, 9.121 da Scampia, 6.085 a Soccavo, 4.302 al Vomero. Le istanze presentate dovranno, però, passare al vaglio dei controlli dell’INPS, solo dopo potranno partire i primi pagamenti. L’Inps negli scorsi giorni ha specificato che per coloro che hanno presentato domanda entro il 7 gennaio 2024 i bonifici partiranno il 26 gennaio 2024.

Al via l’Assegno di Inclusione, boom di richieste ai caf e patronati

Il primo gennaio 2024 è entrato in vigore l’Assegno di Inclusione che segue l’introduzione del Supporto per la Formazione e il Lavoro, partito lo scorso 1° settembre. Intanto già in queste ore sono partiti le prime richieste d’informazioni ai caf e patronati da parte di tanti cittadini.

L’IMPORTO MENSILE

L’importo dell’assegno è fino a 6mila euro l’anno, cioè 500 al mese, più un contributo affitto (per le locazioni regolari) di 3.360 euro l’anno cioè circa 280 al mese. Se il nucleo è costituito da tutte persone almeno 67enni o disabili gravi l’importo mensile è di 630 euro (7.560 l’anno) più 150 euro di contributo d’affitto (1.800 l’anno). La misura è erogata per 18 mesi.

I REQUISITI PER ACCEDERE ALL’ASSEGNO DI INCLUSIONE

Si tratta di una misura nazionale di sostegno economico e di inclusione sociale e professionale condizionata al possesso di alcuni requisiti. L’ADI è riconosciuto ai nuclei familiari con un ISEE non superiore a 9.360 euro e che abbiano almeno un componente in una delle seguenti condizioni: con disabilità; minorenne; con almeno 60 anni di età;
in condizione di svantaggio e inserito in programma di cura e assistenza dei servizi sociosanitari territoriali certificato dalla pubblica amministrazione.

A QUANTO AMMONTA L’ASSEGNO DI INCLUSIONE

Il beneficio economico dell’ADI è erogato, su base annua, a integrazione del reddito familiare ed è composto da: una componente a integrazione del reddito familiare, quota A, fino alla soglia di 6.000 euro annui, ovvero di 7.560 euro annui se il nucleo è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni, ovvero da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza, moltiplicata per la scala di equivalenza di cui all’articolo 2, comma 4, decreto-legge 48/2023, verificata sulla base delle informazioni rilevabili dall’ISEE in corso di validità, dagli archivi dell’Istituto e dalle dichiarazioni rese in domanda.

Un’integrazione al reddito dei nuclei familiari residenti in abitazione concessa in locazione con contratto regolarmente registrato, quota B, il cui importo, ove spettante, è individuato sulla base delle informazioni rilevabili dall’ISEE, in corso di validità fino a un massimo di 3.360 euro.

COME RICHIEDERE L’ADI

L’ADI, come il Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL), può essere richiesto in modalità telematica sul portale dell’Istituto, oppure presso i patronati e/o i Centri di Assistenza Fiscale.

Il richiedente, oltre a presentare la domanda, dovrà sottoscrivere un Patto di attivazione digitale (PAD), all’interno del SIISL (Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa), al quale si accede online, direttamente dal portale INPS, dopo aver presentato domanda di ADI.

L’EROGAZIONE DEL BENEFICIO E I PERCORSI DI POLITICA ATTIVA

L’erogazione del beneficio avverrà, a seguito della verifica dei requisiti, a decorrere dal mese successivo alla sottoscrizione del PAD. L’erogazione è poi condizionata alla partecipazione a un percorso personalizzato di inclusione sociale e lavorativa.

I componenti del nucleo familiare beneficiario di ADI, di età compresa tra 18 e 59 anni, con responsabilità genitoriali attivabili al lavoro, saranno indirizzati ai Centri per l’impiego o ai soggetti accreditati ai servizi per il lavoro per la sottoscrizione del Patto di servizio personalizzato. Il percorso di politica attiva può prevedere anche la partecipazione a Progetti utili alla collettività.

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