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Assegno Unico 2023, c’è un mese di tempo per non perdere gli aumenti

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Poco più di un mese di tempo per evitare di perdere gli aumenti previsti nel 2023 per l’assegno unico per i figli a carico. La data da cerchiare in rosso è quella del 28 febbraio: entro questo termine bisognerà presentare la Dichiarazione Sostitutiva Unica per il rinnovo dell’Isee. Chi non presenterà la domanda continuerà a ricevere d’ufficio la prestazione da parte dell’Inps, ma solo con gli importi minimi. Potranno, invece, presentare la domanda coloro che non hanno mai fruito dell’Assegno unico e quanti avevano, prima del 28 febbraio 2023, trasmesso una richiesta che non è stata accolta o che non è più attiva. Le domande possono essere presentate tramite: servizio online; Contact center; patronati; app INPS Mobile. Ma ecco, in particolare, quali sono gli aumenti previsti per quest’anno e le principali novità dell’assegno unico così come descritte nella legge finanziaria.

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Cosa fare per avere l’importo maggiorato

A partire da quest’anno, è previsto un incremento del 50% dell’assegno unico nel primo anno di vita del figlio. Ma non basta. L’aumento è esteso fino al terzo anno di età compiuti (e con età pari o superiore a un anno) per le famiglie con almeno 3 figli e reddito Isee fino a 40mila euro. Attualmente per ciascun figlio minorenne è prevista la corresponsione di un assegno di 175 euro mensili, che spetta in misura piena per un Isee pari o inferiore a 15.000 euro, e si riduce gradualmente per i redditi più alti fino a raggiungere un valore pari a 50 euro per Isee pari o superiore a 40.000 euro (o in mancanza di ISEE).

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