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Assegno da 250 euro per i figli fino ai 21 anni, la conferma del Ministro

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L’assegno unico e universale è stato approvato all’unanimità dalla Camera dei Deputati, , però, si attende il varo del Senato. Il provvedimento prevede un assegno mensile per ciascun figlio a carico. I genitori riceveranno il beneficio dal settimo mese di gravidanza fino al compimento dei 21 anni. Si tratta di un aiuto soprattutto alle famiglie numerose, infatti, dal terzo figlio è previsto un aumento dell’importo. Così come sarà superiore la cifra per le famiglie che hanno figli disabili, quantificata tra il 30% ed il 50% in più dell’importo base.

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Soddisfatto il ministro Elena Bonetti ai microfoni di Repubblica: “Se l’assegno unico e universale è una priorità del governo, come credo, occorre metterlo al centro della riforma fiscale. Le risorse si possono e devono trovare. È un impegno preso davanti al Paese”

ASSEGNO UNICO E REDDITO DI CITTADINANZA

Gli strumenti di lotta alla povertà non possono essere alternativi alle misure pro-genitorialità, semmai complementari. Più concretamente, il contributo dovrà corrisposto dal settimo mese di gravidanza fino ai 18 anni di età e in alcuni casi (per esempio nel caso di prosecuzione degli studi, di ricerca di occupazione o di servizio civile universale) potrà proseguire in forma ridotta fino a 21 anni. Se il figlio maggiorenne ne farà richiesta potrà riceverlo direttamente“, ha scritto il deputato del M5S Claudio Cominardi.

Un’ulteriore maggiorazione tra il 30% e il 50% riguarderà infine le famiglie con figli con disabilità e non esisteranno vincoli di età per tutti i figli disabili maggiorenni a carico delle famiglie. Non sono i dati sulla natalità e su un’occupazione femminile che si riduce in proporzione al numero dei figli a dirci che è il momento di cambiare strada. Ce lo chiedono il buon senso e il desiderio di una società giusta, oltre che milioni di giovani, di mamme e papà“, conclude il sottosegretario del Ministero del lavoro.

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