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Attentati camorristici contro le pizzerie del centro, non solo Sorbillo: iniziativa del Comune

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L’attentato camorristico – questo è, fino a prova contraria – contro la pizzeria di Gino Sorbillo ha sconvolto l’opinione pubblica partenopea e nazionale. La trasformazione silenziosa della criminalità organizzata locale, da sanguinaria e reazionaria a imprenditoriale e discreta, ha abbassato il livello d’allarme sulla camorra. A Napoli (in provincia e in tutta Italia), la camorra c’è ancora. Forse anche meglio organizzata di prima. Ci si era disabituati agli attacchi camorristici intimidatori alle attività commerciali che si rifiutano di pagare il pizzo. Ecco, quindi, che la bomba che ha devastato la storica pizzeria Sorbillo ha risvegliato le vecchie paure, come uno schiaffo in piena faccia. Eppure, lontano dal clamore mediatico, lontano dai social e dalle tv di stato, c’è chi la pressione armata della camorra la subisce da tempo. la subisce eccome.

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Prima della bomba da Sorbillo, l’attentato camorristico alla pizzeria Terra Mia a Forcella

Ad esempio, come ricorda la collega di SkyTg24 Gaia Bozza, Mario Granieri si è ritrovato quattro buchi nella porta della sua pizzeria, Terra Mia a Forcella. Era solo lo scorso 4 gennaio. Il giorno dopo, qualcuno si presentò in pizzeria, consigliandogli di non denunciare niente a nessuno. Lui denunciò, invece. Senza clamore, senza prime pagine di giornali e telegiornali. Da allora, però, è rimasto sostanzialmente solo. Oppure no? Questa sera, si terrà un’iniziativa nella sua pizzeria, a Forcella. Parteciperà anche il Comune di Napoli. Affinché i riflettori si accendano anche dove, solitamente, le luci non arrivano mai.

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