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Scoperta ad Aversa la casa della prostituzione, dopo gli arresti scatta il sequestro

Scoperta ad Aversa la casa della prostituzione della camorra, dopo gli arresti scatta il sequestro
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I Carabinieri della Tenenza di Melito di Napoli hanno sequestrato un appartamento nel Comune di Aversa su disposizione del Tribunale di Napoli Nord. Il 3 giugno dello scorso anno i militari disarticolarono un’associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento, favoreggiamento ed agevolazione della prostituzione e, in concorso con altre nove persone vario titolo coinvolte nelle indagini, per una pluralità di reati-fine di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.

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L’immobile era utilizzato dall’organizzazione criminale per sfruttare i proventi delle prestazioni sessuali che giovani donne proponevano a costi accessibili anche attraverso i social. L’appartamento, all’interno del quale si esercitava la prostituzione, è stato posto sotto sequestro ed è destinato alla confisca.

Gli arresti e l’operazione del 3 giugno

I Carabinieri della Tenenza di Melito di Napoli, la mattina del 3 gennaio, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal GIP del Tribunale di Napoli Nord a carico di cinque persone residenti nei Comuni di Caivano e Giugliano in Campania. Tutte indagate per il reato di associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento, favoreggiamento ed agevolazione della prostituzione. E, in concorso con altre nove persone vario titolo coinvolte nelle indagini, per una pluralità di reati-fine di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.

Le indagini

Le indagini, iniziate a seguito di una segnalazione pervenuta nell’agosto 2019 e relativa all’esistenza di una abitazione utilizzata per l’esercizio della prostituzione, condotte anche attraverso attività tecniche di intercettazione audio e video, nonché mediante il monitoraggio delle autovetture in uso agli associati. In tal modo è stato possibile delineare un grave quadro indiziario a carico dei predetti indagati. Consentendo di ricostruire l’intera organizzazione criminale dedita allo sfruttamento delle prostitute collocate all’interno di abitazioni. Le case situate nelle Province di Napoli e Caserta. Precisamente nei Comuni di Melito di Napoli, Giugliano in Campania, Napoli, Aversa, Orta di Atella, Gricignano di Aversa. I fini dell’associazione perseguiti dagli indagati attraverso una precisa diversificazione dei ruoli. Tra le cinque persone destinatarie del provvedimento cautelare figurano in particolare due sorelle, una delle quali col ruolo di promotrice ed organizzatrice dell’associazione.

Gli associati gestivano i proventi della prostituzione lasciando alle prostitute solo la quota alle stesse spettante, cioè 50% del guadagno. Le due sorelle coordinavano l’attività degli altri partecipi, ognuno con compiti ben precisi, tra i quali quelli finalizzati a raggiungere un maggior numero di clienti mediante pubblicazione di annunci online, quello di offrire supporto tecnico alle prostitute per migliorare le immagini abbinate ai profili presenti nei vari annunci, quello di fornire indicazioni circa le più efficaci modalità di approccio telefonico col cliente in modo da far divenire sempre più assidue le visite dei clienti stessi presso le abitazioni. Ancora, uno degli associati curava il periodico spostamento delle prostitute da una casa all’altra e vigilava presso una delle abitazioni. Questo per evitare che potessero insorgere problematiche con la clientela.

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