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Julian Assange è cittadino onorario di Napoli, il fondatore di Wikileaks si batte per la libertà di stampa

Battaglia per la libertà di stampa, il fondatore di Wikileaks Julian Assange è cittadino onorario di Napoli
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Da oggi Julian Assange, il fondatore di Wikileaks attualmente rinchiuso nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh, in Inghilterra per le sue rivelazioni sulle torture e le atrocità commesse dai militari statunitensi in Afghanistan e Iraq, è cittadino onorario di Napoli.  La cerimonia si è tenuta alle 15.30 nella Sala Baroni alla presenza della moglie di Assange, l’avvocato Stella Moris. A conferirle il riconoscimento, il sindaco Gaetano Manfredi.

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Il murales a Scampia

In mattinata, nell’ambito di una serie di iniziative a sostegno del rilascio di Assange portate avanti dagli attivisti del Comitato Free Assange Napoli, è stato inaugurato in via Arcangelo Ghisleri a Scampia un murales ritraente il volto di Assange realizzato dall’artista Trisha Palma. “Verso il Day X” è il nome dato all’evento su cui ha spinto tanto il Coordinamento delle periferie. «È la prima volta che vedo questo murale che avevo visto solo in fotografia e messo su Instagram facendo il giro del mondo – il commento di Stella Moris – Sono contenta di aver ricevuto quest’abbraccio caloroso qui a Scampia. È una dimostrazione di affetto incredibile e ho profondo affetto per chi è oggetto di profonda ingiustizia».

«Io sono del territorio ed è stato importante fare qui il murales, qui non ci sono soltanto negative. Io non pensavo di poter incontrare la moglie di Assange». A dichiararlo Trisha Palma artista che ha realizzato l’opera in via Ghisleri.

Nicola Nardella, presidente dell’Ottava Municipalità ha detto: «Riteniamo un grande onore che Stella Moris abbia deciso di venire a Scampia. Assange paga il prezzo per essersi schierato contro la guerra, e di averlo fatto rendendo pubblico un video che testimonia l’atrocità di un attacco militare contro dei civili. Condannare Assange quindi significa condannare la libertà di stampa. Oggi viviamo nel tempo delle post verità, delle semplificazioni mediatiche e dell’informazione distorta».

Le parole della moglie di Assange

La Moris, ha ringraziato Napoli per l’attenzione riservata alla vicenda di Julian Assange, al secolo al Julian Paul Hawkins. «Napoli – ha dichiarato – ha dimostrato di essere un esempio per tutto il mondo e per il resto dell’Europa, che dovrebbe comportarsi in egual maniera a partire dal Regno Unito e gli Stati Uniti. Proprio perché ha rivelato verità le atrocità della guerra, Julian si trova incarcerato nel Regno Unito e con il pericolo di essere estradato negli Usa».

Poi da Scampia, in occasione dell’inaugurazione del murales, ecco un annuncio: «Questa questione non riguarda soltanto gli Stati Uniti o la Gran Bretagna ma tutto il mondo. La giustizia questi Paesi la devono rispettare, se non lo faranno il caso verrà portato dinanzi alla Corte dei Diritti Umani». Paesi come Usa e Gran Bretagna, l’aggiunta della Moris  «non hanno capito di essere dal lato sbagliato della questione. Julian è un simbolo per la libertà di stampa e per questo sta scontando la pena. Siamo grati a Napoli per quanto sta facendo speriamo di venire insieme a lui qui per ringraziare la città». 

Un cenno a Gaza

Impossibile per Stella Moris non fare riservare un passaggio su quanto sta succedendo a Gaza, con i palestinesi della Striscia in pericolo dopo l’inizio delle operazioni militari dell’esercito israeliano. A rischiare, ogni giorno, anche i giornalisti che cercano con difficoltà di raccontare la verità sulle atrocità della guerra. Su questa vicenda la Moris si è espressa così: «Sia io che Julian siamo molto sensibili verso la condizione dei giornalisti a Gaza, sono le persone più vulnerabili. Julian ha portato la sua vicinanza all’associazione internazionale dei giornalisti, è assurdo che siano in pericolo così. Mio marito è stato incarcerato proprio per aver portato la verità sulla guerra».

La detenzione di Assange

Per le rivelazioni con Wikileaks nel 2010 sulle violenze in Iraq e Afghanistan perpetrate dai militari Usa, Assange dal 2019 è rinchiuso nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh. Gli Stati Uniti chiedono l’estradizione e se ciò avvenisse Julian rischierebbe 175 anni di pena. I capi di imputazione penale potrebbero essere addirittura 18 capi d’imputazione, 17 dei quali ai sensi della legge sullo spionaggio.  «Lo stato di salute di Julian sta peggiorando progressivamente, sia dal punto di fisico che mentale» ha aggiunto Stella Moris. Prima di finire in carcere Assange, si era rifugiato per 7 anni nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra e già allora le sue condizioni cominciarono a essere cagionevoli.

Le parole del comitato Free Assange Napoli

«Siamo molto contenti per la cittadinanza onoraria a Julian Assange, Napoli è la prima grande città d’Italia a farlo». A dirlo Nicola Angrisano del comitato Free Assange Napoli. «Noi abbiamo fortemente chiesto che ciò accadesse – l’aggiunta – perchè crediamo sia una storia più importanti di quanto sembri: è una storia non solo di un uomo privato della sua libertà ma di un uomo che ha diffuso informazioni di interesse sociale che gli Usa e i suoi alleati hanno provato a nascondere e per questo perseguitato». 

 

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