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Mimì Belforte reo confesso di 25 omicidi: incastra anche il suo braccio destro

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Sono arrivate solo oggi, dopo più di 20 anni, le condanne per l’omicidio di Pasquale Dallarino, avvenuto nel lontano luglio del 1997. Dallarino non era un obiettivo estraneo alla malavita. Tutt’altro: era un membro apicale del clan Piccolo. Se appartenevi alla paranza dei Piccolo nel 1997, senza dubbio eri in guerra con l’altra paranza di Marcianise:  i Belforte. Entrambe le fazioni camorristiche, in quegli anni, si sfidarono per le strade della cittadina casertana come fosse un personalissimo ring. Il premio, per il vincitore, sarebbe stato il controllo totale degli affari nell’area marcianisana.

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Furono i Belforte a conquistare il potere ma non senza pagare un prezzo elevato in vite umane. Il clan perdente, vien da se, subì perdite ancora più pesanti. Una tra tante, fu proprio Pasquale Dallarino. A ricostruire la vicenda, dopo anni, è proprio il boss Domenico Belforte che ha tirato in ballo anche il suo braccio destro Gennaro Buonanno. Per entrambi, oggi, il giudice ha sentenziato una condanna a 30 anni di reclusione.

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