Home Cronaca Beni restituiti ai Pellini, arrivano le motivazioni della Cassazione

Beni restituiti ai Pellini, arrivano le motivazioni della Cassazione

Confiscata da 200 milioni ai fratelli Pellini, gli imprenditori della Terra dei Fuochi
PUBBLICITÀ

Depositate le motivazioni con le quali la Corte di Cassazione ha disposto, lo scorso aprile, la restituzione dei beni agli imprenditori Pellini di Acerra, per decorrenza dei termini, e nelle quali si ribadisce anche che non c’è alcuna preclusione ad una nuova confisca di beni, quando “come nel caso in esame, la decisione sia stata annullata solo per vizio formale senza che residui un contenuto di merito”. Una precisazione subito colta dalle associazioni ambientaliste del territorio, da anni impegnate a chiedere che il patrimonio dei fratelli Pellini sia impiegato per le bonifiche dei territori inquinati.

PUBBLICITÀ

LE PAROLE DEGLI AMBIENTALISTI DI ACERRA

“Le motivazioni espresse dalla Suprema Corte di cassazione – ha detto Alessandro Cannavacciuolo, storico ambientalista di Acerra – sono fonte di luce e di speranza per la nostra terra. La battaglia che stiamo portando avanti da mesi è più che fondata. Gli Ermellini, oltre a bacchettare la Corte di Appello di Napoli per i gravi errori commessi, tracciano chiaramente la strada per un nuovo provvedimento di sequestro, anche alla luce del fatto che l’annullamento che ha disposto la restituzione dei beni ai fratelli Pellini è basato solo su un vizio formale, senza che residui un contenuto di merito”. Cannavacciuolo, quindi, ha auspicato un nuovo provvedimento di sequestro: “Credo che ci siano tutti i presupposti per emettere un nuovo provvedimento di sequestro – ha concluso – che possa interessare ulteriori beni nella disponibilità, di fatto, degli imprenditori condannati per disastro ambientale aggravato. Siamo fiduciosi nel lavoro del procuratore di Napoli, Nicola Gratteri e del tribunale di Napoli. La nostra terra non può più attendere”.

PUBBLICITÀ
Exit mobile version