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Bimba di 5 anni scomparsa, indagini tra racket e guerre di clan: spunta un video

Kataleya
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Si infittisce l’infinita serie di ipotesi sul rapimento di Kataleya Mia Chicillo Alvarez, la bimba scomparsa a Firenze pochi giorni fa. Il padre ha infatti visto in un video un uomo con un giubbotto “senza maniche” ed a parer suo l’uomo potrebbe essere il rapitore della figlia.

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Le ipotesi sulla scomparsa di Kataleya

Miguel Angel Ramon Chicillo Romero in collegamento dall’ex hotel Astor con la trasmissione “Chi l’ha visto?” ha fatto sapere che spiegherà ai carabinieri i motivi dei suoi sospetti. Intanto un testimone racconta che il giorno della scomparsa di Kata tre giovani peruviani si sono presentati nella struttura. I tre erano alla ricerca di un ragazzo, e secondo i testimoni quando i giovani si sarebbero accorti che il ragazzo non c’era la piccola sarebbe scomparsa. Cercavano un ragazzo. Il tutto sarebbe successo proprio quel sabato pomeriggio e nell’intervento precedente in tv Miguel Angel aveva detto di essere sicuro del rapimento, c’è chi addirittura parla di tre clan in guerra.

Il racket per gli affitti 

Tra le varie ipotesi sulla causa del rapimento quella ad oggi maggiormente probabile resta quella del racket per gli affitti. L’affitto per una camera andrebbe dagli 800 euro senza bagno ai 1.500 euro se dotata di servizi. Tra gli elementi tenuti in contro dagli inquirenti vi sono anche gli screzi con un’altra famiglia peruviana di cui avrebbe parlato subito la madre Kathrina.

Gli inquirenti stanno però verificando che tutte le piste ipotizzate dai genitori di Kataleya siano attendibili. L’ultima traccia concreta di Kataleya si trova in un video diffuso dagli investigatori e di cui si era parlato nei primi momenti. Sono immagini della telecamera su via Boccherini il cui obbiettivo riprende anche il cancello del cortile laterale dell’ex hotel Astor. La bambina per alcuni momenti esce insieme al fratellino, altri bimbi e un adulto, che viene riconosciuto come lo zio. Poi ad un certo punto si stacca dal gruppo e rientra da sola nell’ex albergo dentro il cancello da dove era uscita con gli altri.

La guerra tra clan 

Miguel Angel Chicllo Romero è stato scarcerato ieri mattina, era detenuto per furto e utilizzo indebito di carte di credito. Ora ha l’obbligo di firma due volte la settimana in una stazione dell’Arma. Ma secondo i giudici potrebbe dare un contributo alle indagini. Sono molti gli interrogati per il rapimento di Kataleya, tra cui anche svariati bambini. Anche loro infatti sono stati ascoltati e ne è stato ricavato che qualcuno avrebbe “trascinato” via Kata. Ma non è chiaro dove, chi, quante persone avrebbero agito così. Le testimonianze sono infatti ancora confuse.

L’edizione fiorentina di ‘La Repubblica’ parla invece di guerra tra clan; in particolare ce ne sarebbero due peruviani ed uno rumeno all’interno dell’hotel Astor. Altre ipotesi, come quella della pedofilia, per ora sono in secondo piano. La piccola Katalyna sarebbe quindi, in questo caso, stata usata come arma di ricatto. Non è chiaro però perché proprio lei e non la figlia di un rappresentante di clan. Si ipotizza anche di una faida tra latinos per lo spaccio di cocaina.

“I romeni non c’entrano, i peruviani sanno dov’è Kataleya”

Una donna di origine romena ieri ha detto ai giornalisti che la sua comunità non c’entra con la sparizione di Kataleya. “Hanno scritto che c’entrano i romeni, ma non c’entrano nulla, è tutto tra loro. I peruviani lo sanno dov’è la bambina. Non lo sappiamo noi romeni, i bambini giocano qua fuori, perché hanno preso la loro bambina e non una nostra? È perché dieci giorni fa si sono picchiati” ha detto.

La donna si è fermata a parlare con i giornalisti sostenendo accuse piuttosto gravi. Secondo la sua ricostruzione gli screzi riguarderebbero il controllo degli affitti all’interno dell’ex hotel occupato. La donna racconta l’episodio dell’aggressione del 28 maggio : “Gli hanno dato una botta con un ferro in testa. Per la paura si è buttato di sotto e dopo una settimana è sparita la bambina. Si sono picchiati per le stanze. La famiglia lo sa chi ha preso la bambina e l’hanno detto alla polizia. Noi siamo stufi di questa situazione“.

Sempre Miguel Angel ieri ha detto che “l’hanno rapita, è stato pianificato tutto. Non ci sono telecamere. Sanno cosa hanno fatto, loro“. L’uomo ha escluso la vendetta: “Non ho debiti, non ho problemi con nessuno, io so quello che ho fatto ma l’ho fatto per la famiglia”. “Questa è una prova di Dio. Sono sicuro che Kata è viva e che ritornerà” ha concluso.

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