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Bimbo lanciato dalla finestra, la babysitter confessa: “Sono stata io, ero in catalessi” 

Babysitter confessa: "ero in catalessi"
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La babysitter del bimbo caduto dalla finestra il 31 maggio scorso ha confessato di aver fatto cadere lei il piccolo: “E’ stato un incidente”. All’udienza di convalida dell’arresto la babysitter del piccolo caduto dalla finestra ha confermato la versione della donna delle pulizie che l’aveva accusata di essere la colpevole. Nonostante la colpa ricada sulla babysitter, la 32enne spiega che il gesto non è stato deliberato.

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La confessione della babysitter: “Ero in catalessi”

Monica Santi ha spiegato che la caduta del piccolo è stata frutto di un incidente: “Ero in catalessi“. “Non è stato un gesto deliberato, ho avuto un malore. Vengo da un periodo difficilissimo” spiega in aula dopo aver confessato. Nei momenti immediatamente successivi all’accaduto infatti la ragazza era in un evidente stato di choc, nel colloquio con l’avvocato Francesca Neri si era rifiutata di fornire i dettagli dell’episodio. La donna delle pulizie, anch’essa presente in casa quel giorno, aveva però dall’inizio puntato il dito contro la babysitter. Prima dell’udienza per la convalida si ipotizzava anche di procedere con una perizia psichiatrica per la giovane donna. L’avvocato della babysitter ha spiegato che: “è stata lei che ha lanciato il bambino dalla finestra”. “E’ stato un gesto frutto di un malore che improvvisamente l’ha colpita” continua.

Continua poi spiegando lo stato della sua assistita: “si è trovata in uno stato di catalessi dove si sentiva soffocata, ha compiuto questo gesto del quale non riesca a dare alcuna spiegazione”. “Dopo aver compiuto questo gesto dice che si trovava in una realtà parallela e non capiva cosa gli stesse succedendo” conclude.

Le condizioni del piccolo 

Pare che la donna dopo aver compiuto il tristissimo gesto abbia poi detto alla donna delle pulizie: “Adesso il bambino è libero“. La ragazza si prendeva cura del piccolo da diversi mesi, già da gennaio, nessuno in famiglia aveva sospettato della sua salute mentale fino al dramma, come spiega la nonna del piccolo: “non aveva mai dato segni di squilibrio“. Il bimbo al momento è in prognosi riservata all’Ospedale Maggiore di Bologna, le sue condizioni sono gravi ma sembrano stabili, pare non essere in pericolo di vita.

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