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Blitz della Dia contro i prestanome delle onoranze funebri, arrestati mamma e figlio

Blitz della Dia contro i prestanome delle onoranze funebri, arrestati mamma e figlio
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Società per onoranze funebri intestate a prestanome per evitare l’azione antimafia dell’autorità giudiziaria. Questa la scoperta della DIA che ha eseguito due provvedimenti coercitivi e quattro di interdizione nei confronti di 6 persone titolari di pompe ditte funebri accusate dalla Procura di Salerno di concorso in trasferimento fraudolento di valori. Si tratta dei proprietari di un’impresa di Scafati che, grazie a questo espediente, ha tentato di conservare i beni che temevano gli venissero sottratti.

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LE INDAGINI DEL GIP DI SALERNO

Il giudice per le indagini preliminari di Salerno ha disposto gli arresti domiciliari per Antonio Matrone e il divieto di dimora per sua madre, Anna D’Isidoro, ritenuti i veri proprietari delle pompe funebri in questione. L’interdizione di esercitare l’attività imprenditoriale è invece stata notificata a Giuseppina Ametrano, Giuseppina Luzzi, Mauro Schettino e Nunzio Brancaccio, che, secondo inquirenti e giudice, svolgevano il ruolo di prestanomi.

Il giudice ha anche disposto il sequestro di alcuni veicoli utilizzati per i servizi funebri. Le società coinvolte nell’indagine della DIA, coordinate dal procuratore di Salerno Giuseppe Borrelli, sono già tutte “colpite” dall’interdittiva antimafia della Prefettura: si tratta de “L’Eternità srl”, della “MFS srl” e dell’impresa individuale “Onoranze Funebri l’Eternità”, quest’ultima intestata a all’indagato Nunzio Brancaccio.

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