Home Cronaca Blitz nell’allevamento a Giugliano, le bufale camminavano sul letame

Blitz nell’allevamento a Giugliano, le bufale camminavano sul letame

Carabinieri forestali, foto di repertorio
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I militari forestali hanno controllato un allevamento bufalino a Giugliano e hanno constatato come il letame oltre che nelle previste vasche adibite alla raccolta era anche sul suolo nudo e in diverse aree dell’allevamento. Nell’azienda i forestali hanno trovato anche cumuli di rifiuti edili.

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Per l’imprenditore, oltre ai i reati contestati che sono “utilizzazione agronomica di effluenti di allevamento al di fuori dei casi e delle procedure previste” e “deposito incontrollato di rifiuti”, anche prescrizioni per mettersi in regola. Carabinieri forestali impegnati nei controlli delle aziende zootecniche, dunque l’obiettivo dei militari resta sempre il rispetto dell’ambiente.

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DAL NOSTRO ARCHIVIO | Bara e marcia funebre, la protesta degli allevatori bufalini contro il piano anti brucellosi e tbc [ARTICOLO 28/04/2022]

Sono tornati a manifestare con i trattori davanti alla sede dell’Asl di Caserta gli allevatori bufalini del Casertano che protestano contro il piano regionale di eradicazione di brucellosi e tbc varato nello scorso mese di marzo. E lo hanno fatto con tanto di bara, manifesti e marcia funebre (suonata da una banda musicale proveniente da Bellona) per ricordare le 300 aziende di Terra di Lavoro costrette a chiudere per le 140mila bufale abbattute nell’ultimo decennio, il 99% delle quali – si è scoperto – non erano malate ma assolutamente sane; c’erano anche 140 bottiglie contenente liquido rosso a simboleggiare il sangue di ogni bufala abbattuta.

Una situazione che riguarda quasi esclusivamente il Casertano – il Salernitano, altra zona di allevamento e produzione della mozzarella Dop ne è quasi immune – e in particolare quattro comuni focolaio, ovvero Grazzanise, Santa Maria la Fossa, Cancello e Arnone e Castel Volturno, dove si concentra la più grande percentuale di allevamenti e di produzione della mozzarella Dop. Tanti gli allevatori giovani presenti, di seconda o terza generazione, qualcuno laureato ma tutti orgogliosi del loro lavoro che valorizza il territorio. Gli allevatori già vennero in corteo a Caserta a gennaio, e poi hanno dato vita a numerose proteste.

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