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Caldo record a Napoli, l’allarme del Ministero della Salute: “3 giorni da bollino rosso”

Bollino rosso
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Non si placa l’ondata di calore record in Campania. Il Ministero della Salute ha prolungato l’allerta a Napoli e in Campania fino a venerdì primo luglio. Nelle ore di punta, potranno esserci temperature percepite anche intorno ai 40 gradi. “L’ondata di calore – è precisato nel bollettino del ministero della Salute – può mettere a rischio la salute di tutta la popolazione e non solo dei soggetti fragili”.

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Si raccomanda di non esporsi al sole o praticare attività sportive nelle ore più calde. Particolare attenzione devono prestare i cardiopatici, gli anziani, i bambini e i soggetti a rischio.

Bollino rosso in 19 città

Non solo Napoli, sono 19 le città che dovranno fare i conti col caldo torrido almeno fino al primo luglio. Saranno in allarme rosso Cagliari, Campobasso, Civitavecchia, Firenze, Frosinone, Latina, Napoli, Palermo, Perugia, Reggio Calabria, Rieti e Roma. A queste si aggiungeranno mercoledì Ancona, Bari, Bologna, Catania, Messina, Pescara e Viterbo.

L’ARTICOLO PRECEDENTE SULL’ALLERTA METEO CALDO

La Protezione Civile della Regione Campania ha emanato un avviso di criticità per rischio meteo da “ondata di calore”.

A partire dalle 8 di domani mattina, domenica 26 giugno e fino alle 8 di mercoledì 29 giugno nei comuni del territorio regionale classificati a rischio moderato ed elevato (come da elenco allegato alla DGR 870 dell’8 luglio 2005 pubblicata sul Burc n. 37 del 1 agosto 2005)  si prevedono temperature massime che potranno essere superiori ai valori medi stagionali di 7÷8°C, associate ad un tasso di umidità che, soprattutto nelle ore serali e notturne sul settore costiero, potrà superare anche il 50÷60% e in condizioni di scarsa ventilazione.

La Sala Operativa regionale, in considerazione dell’avviso emesso dal Centro Funzionale della protezione civile, invita i sindaci di tutti i Comuni e gli enti competenti a porre in essere le procedure di propria pertinenza relative alla vigilanza per le fasce fragili della popolazione.

 

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