Home Senza categoria «Non voleva dividere nulla», la scissione al Parco Verde raccontata dal pentito

«Non voleva dividere nulla», la scissione al Parco Verde raccontata dal pentito

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Una scissione vera e propria. O meglio una rottura. Quella tra i ras Nicola Sautto e Antonio Ciccarelli, per oltre vent’anni signori incontrastati dello spaccio di droga al Parco Verde di Caivano. A raccontare i motivi della guerra Antonio Cocci, il neo collaboratore di giustizia che sta facendo tremare la mala dell’hinterland (leggi qui l’articolo relativo al suo pentimento):«Ho deciso di cambiare, non ce la faccio più con questa vita. Ho sempre fatto il panettiere e ci tengo a spiegare la mia posizione in ordine al delitto di Gennaro Amaro». Nel verbale più recente datato 6 giugno Cocci ha raccontato di come si è giunti alla rottura e di come si sia deteriorato nel tempo il rapporto tra i leader delle due ‘anime’ del clan.

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Il racconto di Cocci:«Tutto iniziò da una lettera aperta col vapore…»

Cocci ha spiegato ai magistrati che:«Voglio precisare che Antonio Ciccarelli e Sautto Nicola sin dagli anni ’90, fino al 2019, erano come fratelli. Cioè comandavano insieme su tutta Caivano e il Parco verde. Nel 2019 tuttavia si verificò una rottura definitiva. Preciso che già nel 2014 si erano però incrinati i rapporti: infatti venimmo arrestati io, Pasquale Fucilo, Vasapollo Mariano, Antonio Ciccarelli e altri esponenti del clan Ciccarelli. Io venni però assolto; in quella occasione Mariano Vasapollo era in carcere con Antonio Ciccarelli. Quando uscì, Antonio gli dicde una lettera da portare a Rocco Luigi detto kojak che nel 2014 era il referente di Caivano per le estorsioni per conto di Ciccarelli Antonio e Laurenza Raffaele. Invece Mariano portò la lettera direttamente a Sautto Nicola; Sautto aprì la lettera con il vapore per vedere cosa c’era scritto e poi la chiuse di nuovo per farla portare a kojak. Nella lettera c’era scritto che kojak doveva dare i soldi e mantenere Antonio Ciccarelli, Laurenza Raffaele e Della Annunziata Raffaele e Minimo Ciccarelli detto Caciotta. In quella occasione Sautto Nicola chiamò kojak chiedendogli cosa c’era scritto nella lettera, fingendo di non sapere nulla. Kojak non gli disse il reale contenuto della lettera e allora Nicola si arrabbiò e decise di mettere da parte Kojak e si creò un primo contrasto con i Ciccarelli».

La rottura e la guerra nel Parco Verde di Caivano

Nel 2019 le condizioni sono mature per lo scoppio di una vera e propria guerra:«Nel 2019 ci fu proprio una rottura definitiva, perché quando ci arrestarono scoprimmo che dalla intercettazione ambientale che era in corso all’interno di una macchina in uso a luorio Cristofaro, esponente dei Sautto Ciccarelli , era emerso che il clan Sautto voleva ammazzare in primis Domenico Ciccarelli perché lo “zio”, termine che si usa per indicare tutti gli esponenti apicali dei clan, cioè Nicola Sautto, non voleva spartire i proventi con Mimmo Ciccarelli perché il capo indiscusso voleva essere solo lui. Sempre da quella intercettazione ambientale scoprimmo che il clan Sautto voleva uccidere anche me e Luigi Garofalo perché noi eravamo molto legati ai Ciccarelli, sia ad Antonio che a Domenico. luorio Vincenzo in particolare disse a luorio Cristofaro che dovevano essere loro della famiglia Sautto a ucciderci».

 

 

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