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Calze per l’Epifania ‘tossiche’ in provincia di Napoli, sequestrati 3 quintali di dolci e carbone a Casandrino

Calze tossiche
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Tre quintali di dolci per le “calze” dell’Epifania sequestrati. C’erano anche 100 chili di zucchero carbone. Carabinieri denunciano titolare azienda dolciaria. Avrebbero inondato per l’Epifania i negozi e le bancarelle dei mercati. Oltre 320 chili di dolciumi destinati alle calze per i bambini in trepidante attesa della Befana, tutti sequestrati. E’ accaduto nel comune di Casandrino, in un’azienda dolciaria. I carabinieri forestali della stazione di Napoli hanno denunciato il titolare per violazioni alla normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro e per gravi inadempienze igienico-sanitarie. Degli oltre 3 quintali di dolci conservati in condizioni igieniche pessime, coperti anche da polvere, 100 chili erano di “zucchero carbone” e 30 di cioccolato. I locali sono stati sequestrati e oltre alla denuncia penale, il titolare sarà sanzionato per oltre 3mila euro.

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Befana a Napoli, attenzione ai “tre pezzi un euro” quando fate la calza: la truffa

Da questa mattina è partita la corsa in tutta Italia a riempire la calza della befana. Sono tantissimi i negozi che, a suon di offerte, si ‘contendono’ i clienti pronti a spendere – in media – decine di euro. Ad ogni modo la truffa potrebbe essere sempre dietro l’angolo e celarsi soprattutto dietro quelle offerte che sembrano irrinunciabili. Attenzione, quindi, ai “tre (quattro o cinque ecc) pezzi 1 euro”: prima di passare in cassa è consigliato controllare con attenzione il prodotto che si sta acquistando, “spulciando” per bene la confezione al fine di individuare (qualora ci fossero) eventuali rimozioni o “correzioni” della data di scadenza.

Non sarebbe infatti la prima volta che l’offerta, anziché essere “irrinunciabile” per l’acquirente, lo sia per il venditore. Fa da esempio quanto accaduto lo scorso anno a Casoria dove un uomo venne immortalato mentre riempiva una calza con dei dolci scaduti. In quel caso il titolare dell’ingrosso venne denunciato dai carabinieri del Nas, i quali durante la perquisizione all’attività rinvennero circa 3mila prodotti non più idonei al consumo.

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