Home Cronaca Racket e usura, condanne al ribasso per la ‘costola’ dei Contini

Racket e usura, condanne al ribasso per la ‘costola’ dei Contini

Racket e usura, condanne al ribasso per la ‘costola’ dei Contini
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Se l’è cavata con una condanna a cinque anni e quattro mesi. Poco rispetto a quanto rischiava, quasi venti anni di carcere: merito della linea seguita dai suoi legali, gli avvocati Giuseppe Perfetto e Giuseppe Ricciulli che hanno ottenuto per il ras Gaetano Attardo il riconoscimento del vincolo della continuazione con altre sue sentenze.

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Il blitz contro la ‘costola’ dei Contini guidata dallo stesso Attardo e dai suoi familiari scattò nel giugno dello scorso anno: gli investigatori accertarono le condotte economico-finanziaria del membro del cartello dell’Alleanza di Secondigliano. Scoperto il ricorso alle società cosiddette cartiere che, destinate a giustificare operazioni inesistenti con l’emissione di fatture false, avrebbero ricevuto e “ripulito” il denaro di provenienza illecita, tra cui proprio quello originato dalle bische clandestine.

SEQUESTRO MILIONARIO

Accertati anche episodi di fittizia intestazione di beni, funzionali all’ipotizzata attività di riciclaggio ed all’elusione dei controlli antifrode. Il GIP inoltre ha disposto il sequestro preventivo, anche nella forma per equivalente, di quote societarie nella disponibilità degli indagati nonché di oltre 3 milioni di euro.

Tra le persone finite a processo sono arrivate le condanne per Giovanni Esposito e Sirenella Mele a quattro anni di reclusione (i due erano difesi dall’avvocato Domenico Dello Iacono), Gennaro Maiello, Francesco Patierno e Gennaro Patierno condannati a 3 anni e 10 mesi, cinque anni per Umberto Pisco, tre anni per Gennaro Tammaro, quattro anni e cinque mesi per Mario Maietta, quattro anni per Ciro Presta.

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