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mercoledì, Aprile 16, 2025
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Le ‘imbasciate’ dei boss di camorra scambiate sulla chat della Playstation

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I boss dei clan Troncone e Frizziero comunicavano attraverso la chat della PlayStation per evitare di essere intercettati. A scoprire il trucco sono stati i carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli: il 15 maggio 2020, Vitale Troncone, capoclan omonimo, e suo figlio Giuseppe sono stati ascoltati dai militari.

Chi era ‘zia Maria’

In una telefonata, Giuseppe parlava con il padre e veniva fuori che, poco prima, il figlio di Vitale stava chattando con Mariano Frizziero, ras dell’omonimo clan della Torretta: i Troncone lo chiamavano con il nome in codice “zia Maria”. Poi Vitale chiedeva al figlio di metterlo in contatto con la fantomatica parente attraverso la nota console, così Giuseppe si attivava subito per consentire il contatto.

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Le ‘imbasciate dei boss di camorra sulla chat Playstation

Alla fine, però, non ci riusciva, perché nel frattempo Frizziero non era più online.
Per attivare la conversazione, i due utilizzavano un gioco online che consente agli utenti di per scambiarsi suggerimenti durante il gaming. I successivi accertamenti investigativi consentivano di appurare che per le “imbasciate” veniva utilizzata la chat del gioco, più difficile da intercettare.

Oggi i vertici e gli affiliati ai clan di Napoli Ovest sono raggiunti da nuove accuse e da nuovi arresti, emessi dal GIP di Napoli su richiesta del PM Prisco e del procuratore aggiunto Amato della Direzione distrettuale antimafia.

Funerali pagati agli affiliati

Il clan Frizziero avrebbe pagato i funerali alle famiglie dei propri affiliati uccisi dai rivali.
Dettaglio scoperto dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli, che oggi hanno sgominato i clan Troncone e Frizziero della Torretta di Chiaia. Eseguita un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 24 persone. Sono 15 le persone destinatarie di custodia cautelare in carcere, 6 agli arresti domiciliari e 3 colpite da misure interdittive dell’attività imprenditoriale. I gruppi criminali avrebbero fatto affari con il traffico organizzato di droga, la detenzione di armi, le estorsioni e il contrabbando di sigarette.

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Alessandro Caracciolo
Alessandro Caracciolo
Redattore del giornale online Internapoli.it. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2013.
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