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Campania. Ucciso di botte alla festa di compleanno, arriva la condanna per Sparandeo

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La Cassazione ha confermato la condanna a 14 anni e 8 mesi per Silvio Sparandeo 31 anni, beneventano, accusato dell’omicidio di Antonio Parrella 32 anni, morto il 27 luglio del 2017 all’ospedale Rummo dove era stato ricoverato per le ferite riportate nel corso di una festa di compleanno in un ristorante alla periferia della città. In primo grado Sparandeo era staro condannato a 16 anni, difeso da Dario Vannetiello. Mentre i familiari di Parrella sono assistiti dagli avvocati Angelo Leone e Grazia Luongo.

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Le indagini condotte dagli agenti della Squadra Mobile particolarmente complesse. Secondo l’accusa Parrella , al termine di un litigio avvenuto sulla terrazza inferiore del ristorante con altri invitati, aveva provato a sfuggire al suo aggressore allontanandosi dal luogo dell’alterco. Dopo aver percorso diversi metri, era scivolato in una scarpata nei pressi dell’ingresso del ristorante.

A quel punto Silvio Sparandeo, anche lui scivolato sulla ghiaia del parcheggio, si sarebbe rialzato e secondo l’accusa – avrebbe raggiunto la vittima iniziando a colpirlo con pugni alla testa e al corpo, mentre il giovane si trovava a terra. Scaldare gli animi sarebbe stata la smodata euforia di Parrella, durante la festa di un componente della famiglia Sparandeo. A fronte di questo atteggiamento c’era stato chi aveva tentato di riportare Parrella a un comportamento più consono. Ma senza risultati, poi la reazione di Silvio Sparandeo.

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