Cancro del colon-retto, la prevenzione è fondamentale per fare diagnosi precoce. Sensibilizzare i pazienti e creare una rete efficace tra territorio e specialisti può migliorare l’andamento di questo tumore, che vede il Sud ancora il ritardo rispetto ad altre aree di Italia.
Cancro del colon-retto, la seconda neoplasia più frequente
Il cancro del colon-retto è la seconda neoplasia più frequente dopo quello della mammella. Dal 2020 al 2023 c’è stato un incremento del 15% delle diagnosi. Il picco di insorgenza è tra i 60 e i 75 anni ma può manifestarsi anche in età più giovane. La prevenzione del cancro del colon-retto può essere fatta aderendo ai programmi di screening offerti dalla Regione.
Sud in ritardo, è necessaria più informazione
Sensibilizzare il paziente e creare una rete efficace tra territorio e specialisti rappresenta una proposta per combattere il cancro del colon-retto. E’ stato spiegato dal Dottor Luigi Pasquale, direttore dell’Unità Operativa Complessa Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva dell’A.O.R.N. dei Colli di Napoli, durante un evento scientifico riguardo questa patologia.
“Nel mese della prevenzione del tumore del colon-retto è indispensabile dare risalto ai numeri e alle metodiche di screening, così come ai percorsi diagnostico terapeutici a disposizione del paziente”, afferma il Dottor Luigi Pasquale.
E’ fondamentale informare la popolazione della possibilità di effettuare gli screening. Si tratta di un test preventivo, offerto gratuitamente alla popolazione dai 50 ai 79 anni. E’ consigliabile eseguirlo ogni 2 anni a partire dai 50 anni di età, soprattutto se si ha già avuto in famiglia dei casi di tumore al colon-retto.
La ricerca del sangue occulto fecale: il test di screening per la prevenzione
Il primo test di screening per la prevenzione è quello della ricerca del sangue occulto nelle feci. Se positivo, l’iter prevede l’esecuzione della colonscopia per indagare sulle cause e rilevare precocemente eventuali tumori. Come spiega anche il Dottor Luigi Pasquale, questa procedura è la prima scelta per la prevenzione del cancro al colon-retto. Individuare il problema attraverso questa procedura permette di trattarlo subito, per via chirurgica o endoscopica, spesso quando ancora non si manifestano i sintomi e la persona non sa di esserne affetta.
La scarsa aderenza ai programmi di prevenzione in Campania
E’ preoccupante la scarsa aderenza ai programmi di prevenzione in Campania. Nonostante ci sia la possibilità di fare test di prevenzione, in Campania si registra ancora un’astensione della popolazione agli inviti della Regione al programma di screening. Il Sud risulta in ritardo rispetto ad altre aree geografiche, dove è registrato un tasso maggiore di prevenzione. Di fronte a questi numeri, come sottolinea il Dottor Luigi Pasquale, risulta importante investire sulla sanità territoriale, creare maggiore sensibilizzazione e informazione dei cittadini da parte del Medico di Famiglia e delle ASL. E’ necessaria quindi una maggiore collaborazione tra le diverse strutture sul territorio, più risorse economiche e interventi di comunicazione verso i cittadini. Far capire ai cittadini l’importanza della prevenzione può aiutare a reclutare più persone ai programmi di screening, ridurre i tempi di diagnosi e trattare in tempo il problema.