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«Ho dovuto apparare», un ragazzo gambizzato al Don Guanella e il rischio di una guerra con i Licciardi

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Si è rischiata più volte una guerra per futili motivi tra i Lo Russo di Miano e il clan Licciardi della Masseria Cardone. Motivo del contendere le piazze di spaccio del Don Guanella, da sempre ‘terra di confine’ tra la mala di Miano e quella di Secondigliano. Lo stesso Carlo Lo Russo nelle sue prime rivelazioni aveva ammesso di aver più volte pensato di liquidare i conti con i Licciardi e di non fidarsi affatto degli eredi di Gennaro ‘a scigna. Le sue dichiarazioni trovano adesso un ulteriore riscontro in quelle di Mariano Torre che ha riportato ai magistrati un episodio che vede come protagonista Vincenzo Cangiano ‘Marmocchietto’, un altro dei giovanissimi facenti parte della paranza di quelli di ‘Abbasc Miano’, giovane che si è costituito qualche giorno fa dopo essere stato raggiunto dalla maxi ordinanza di custodia cautelare che ha smantellato il gruppo retto da Matteo Balzano, Gianluca D’Errico e Salvatore Scarpellini.

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«Prima che uscisse Carlo successe un guaio che ho dovuto apparare. Questo ‘Marmocchietto’ ebbe un litigio al Don Guanella, sparò ad un ragazzo senza colpirlo e la cosa creò dissidi con Enzo ‘o signor che si venne a lamentare dati i rapporti con la Masseria Cardone al Don Guanella. Io sono intervenuto per apparare la cosa. Questo Marmocchietto stava con noi, girava armato, stava insieme al padre abbasc Miano, una volta mi diede una pistola piccolissima, che era bellissima, grande come un pacchetto di sigarette e conteneva nove colpi, io in cambio gli ho dato una delle mie pistole 9×21».

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