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Canzone sulla mafia, la parente di Pio Valda imputata nel processo sulla morte di Pio Maimone sfida lo Stato su TikTok

Canzone sulla mafia, la parente di Pio Valda imputata nel processo sulla morte di Pio Maimone sfida lo Stato su TikTok
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Ha sfidato lo Stato e provocato la famiglia della vittima, la notizia ha fatto il giro della rete ma non si è arresa ma, anzi, ha incalzato la dose.

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Dopo aver pubblicato su TikTok un video inneggiante alla mafia, con tanto di base rap, una parente di Francesco Pio Valda, l’assassino di Francesco Pio Maimone, ucciso senza ragione agli chalet di Mergellina durante una lite a cui neanche aveva preso parte, bissa e pubblica un nuovo video.

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“Pubblicate pure questo”- recita la didascalia del secondo filmato nel quale al volto della donna è accompagnata una voce che afferma –“lo Stato sono io”.

Posta un video sui social in cui c’è un riferimento esplicito alla mafia e al rispetto dei valori mafiosi, nonostante sia imputata (per armi e favoreggiamento del killer) nel corso del processo a carico del presunto assassino di Francesco Pio Maimone (ucciso il 20 marzo scorso per errore nella zona degli chalet di Mergellina). Protagonista della performance social è Giuseppina Valda (Giusy), cugina di Francesco Pio Valda, che posta un video probabilmente prima di andare in udienza (anche se la data sui social non è mai facile da ricostruire) dove era attesa come imputata.

Aula 115, la giovane donna compare con lo stesso outfit che viene mostrato nel post dove, per altro campeggia la scritta Tribunale di Napoli.

Nel corso della sua esibizione, la donna ribadisce un concetto: «Se l’avvocato è il mio confessore, io non mi confesso…», abbozzando un occhiolino. Poi, in un secondo momento è possibile ascoltare la frase “hasta la victoria siempre”, con il sottofondo di un trapper che inneggia alla mafia.
Prima corte di assise, in aula i genitori e i fratelli e gli stretti congiunti (e amici) di Francesco Pio Maimone, in attesa della costituzione di parte civile. In aula, è intervenuto il penalista Antonio Iavarone, che assiste il presunto killer Valda, sollevando l’eccezione per poter accedere al rito abbreviato (e puntare a non prendere l’ergastolo). Ma torniamo al caso di Giusi Valda: è accusata, assieme alla cugina Alessandra Clemente, di aver prelevato e scortato a casa il presunto killer degli chalet, il cugino Valda, subito dopo il delitto del giovane lavoratore estraneo alla camorra Francesco Pio Maimone.

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