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«Capì subito cosa era successo», il pentito Lo Russo inchioda il nipote ‘Tonino’

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E’ stato il pentito Mario Lo Russo quattro anni fa a parlare del delitto di Francesco Sabatino, figlio dell’ex boss pentito Ettore Sabatino. Un delitto che era da ricondurre ad una volontà di Antonio Lo Russo, figlio di suo fratello Salvatore di liberarsi di quello che poteva essere un potenziale avversario. Mario Lo Russo era libero all’epoca dell’omicidio Sabatino e non sapeva chi fossero gli autori materiali dell’omicidio. Ricordava di trovarsi in casa propria con Titina Sabatino, zia della vittima, proprio quando Sabatino scomparse. Titina veniva avvisata del fatto che Francesco non si trovava. In uno scantinato dove in genere si intratteneva erano presenti delle tracce di sangue. L’ex capoclan consigliava a Titina Sabatino di non toccare nulla e di contattare i carabinieri.

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Un omicidio voluto da Antonio Lo Russo

Quando ritrovarono il cadavere di Sabatino, Lo Russo esprimeva la considerazione che Antonio  aveva motivi personali di rancore verso la vittima. Questi aveva avuto, in passato, una relazione con la moglie di Antonio Lo Russo prima del loro matrimonio. Mario Lo Russo precisava che insieme al clan, nel periodo di reggenza da parte del nipote Antonio, dopo il pentimento di Salvatore, era vietato parlare degli omicidi. Ma è stato Claudio Esposito a dare impulso all’indagine. Nell’interrogatorio del 22 luglio del 2016 Esposito raccontava quanto era a sua conoscenza su questa vicenda. Il collaboratore precisava di aver saputo che l’esecutore materiale di quell’omicidio era tale Luigi (Luigi Cutarelli poi condannato), cugino di Sabatino poi arrestato perchè facente parte della paranza di Carlo Lo Russo. Il pentito diceva che era scoppiata una lite e che in tale contesto Luigi aveva ucciso a coltellate Sabatino. Perciò, sempre a dire di Esposito, Pompeo,sapendo che Esposito stava sempre con Antonio, gli aveva detto il fatto gli dava un messaggio da recapitare Lo Russo: «Che gli abbiamo risparmiato una fatica e l’abbiamo tagliato la gola».

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