Home Cronaca Covid al Cardarelli, rischio focolaio tra i pazienti nel reparto di medicina

Covid al Cardarelli, rischio focolaio tra i pazienti nel reparto di medicina

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Dopo la positività al Covid di quattro ricoverati nel reparto di Medicina 2, all’ospedale Cardarelli è scattato il sospetto focolaio. L’accelerazione dei controlli effettuata con test e tamponi ha permesso di identificare subito i contagiati, ma nonostante questo resta comunque la paura che possano essercene altri.

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Il dato preoccupante dopo la riattivazione delle Unità di Medicina, è quello degli ammalati positivi o delle positività che avvengono nei reparti anche dopo i controlli all’ingresso e nelle fasi di accettazione del pronto soccorso. A riportare la notizia è Il Mattino.

Le altre notizie | Paura per la terza ondata Covid, stato d’emergenza proclamato fino al 30 aprile

Stasera alle otto e mezza è previsto l’atteso il Consiglio dei Ministri che deciderà sul decreto Covid e sulla proroga dello stato d’emergenza. La data è stata ufficializzata stamattina dal Ministro della Salute: “Questa settimana c’è un peggioramento generale della situazione epidemiologica in Italia. Aumentano le terapie intensive, l’indice Rt e focolai sconosciuti. Non facciamoci fuorviare. L’epidemia è nuovamente in una fase espansiva“. Infine conclude Roberto Speranza: “Il governo ritiene inevitabile prorogare al 30 aprile stato di emergenza“.

STATO D’EMERGENZA, QUANDO PUO’ ESSERE PROCLAMATO

Può essere proclamato non solo al verificarsi degli eventi calamitosi, ma anche nella loro imminenza. Dispone in ordine all’esercizio del potere di ordinanza, conferendo al Consiglio dei Ministri una competenza attributiva di tale potere. La norma non effettua una previa individuazione del novero dei potenziali destinatari.

Conferisce potere di ordinanza al Capo del Dipartimento per la protezione civile salvo che sia diversamente stabilito con la deliberazione dello stato di emergenza. L’ordinanza deve essere oggetto di intesa con le regioni territorialmente interessate. Deve indicare l’amministrazione pubblica competente in via ordinaria per il coordinamento degli interventi successivi alla scadenza dello stato di emergenza.

I POTERI DEL CAPO DEL DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE

Una significativa innovazione alla disciplina previgente attraverso l’attribuzione del potere di ordinanza al Capo del Dipartimento della protezione civile. Salvo che non sia diversamente stabilito con la delibera dello stato di emergenza. In tal caso viene comunque ribadito che il Capo del Dipartimento della protezione civile è il soggetto deputato a curarne in ogni caso l’attuazione.

Il potere di ordinanza, in deroga alla normativa vigente e nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento giuridico, deve comunque essere esercitato nei limiti e secondo i criteri indicati nel decreto di dichiarazione dello stato di emergenza.

STATO D’EMERGENZA, GLI EVENTI DA FRONTEGGIARE

Eventi naturali o connessi con l’attività dell’uomo che possono essere fronteggiati mediante interventi attuabili dai singoli enti e amministrazioni competenti in via ordinaria.  Eventi naturali o connessi con l’attività dell’uomo che per loro natura ed estensione comportano l’intervento coordinato di più enti o amministrazioni competenti in via ordinaria. 

Calamità naturali o connesse con l’attività dell’uomo che in ragione della loro intensità ed estensione debbono, con immediatezza d’intervento, essere fronteggiate con mezzi e poteri straordinari da impiegare durante limitati e predefiniti periodi di tempo;

Ricognizione dei fabbisogni per il ripristino delle strutture e delle infrastrutture, pubbliche e private, danneggiate, nonché dei danni subiti dalle attività economiche e produttive. Dai beni culturali e dal patrimonio edilizio, da porre in essere sulla base di procedure definite con la medesima o altra ordinanza. All’avvio dell’attuazione delle prime misure per far fronte alle esigenze urgenti.

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