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Truffa da 17 milioni di euro sul Superbonus, scatta il sequestro a Caserta

Le mani della camorra sul Superbonus, truffa per oltre 700 milioni di euro
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Truffa sul Superbonus da 17 milioni di euro, scatta il sequestro.  Lunedì scorso la Guardia di Finanza di Caserta ha eseguito un decreto di sequestro preventivo di crediti d’imposta derivanti dalle agevolazioni dei sisma bonus e 110% per un valore complessivo di oltre 17,5 milioni di euro emesso dalla Procura e, successivamente, convalidato con propria ordinanza dal G.I.P. del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nei confronti di 3 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di indebita percezione di erogazioni pubbliche e indebita compensazione d’imposta.

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Provvedimento compendia gli esiti di una articolata indagine di polizia giudiziaria svolta dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Caserta, sotto la direzione di questo Ufficio, grazie alla quale è stato possibile accertare una serie di condotte illecite che sarebbero state commesse da D.V. (classe 49) nella sua qualità di rappresentante legale di una società il quale, avvalendosi delle agevolazioni previste dai cosiddetti “sisma bonus” e “superbonus del 110%” ha ceduto, con l’opzione dello “sconto in fattura”, ad altra società, amministrata e legalmente rappresentata da C.G. (classe 62), crediti d’imposta fittizi per un importo totale di 17.541.315,00, relativi all’acquisto di unità immobiliari in provincia di Benevento su cui sarebbero dovuti essere eseguiti lavori volti alla riduzione del rischio sismico, da realizzare con opere edili che prevedevano là demolizione del preesistente immobile e la successiva ricostruzione.

FALSE COMUNICAZIONI

In particolare, secondo quanto emerso dalle indagini, il D.V. avrebbe falsificato le comunicazioni di cessione del credito d’imposta, facendo risultare l’avvenuta esecuzione dei lavori, avvalendosi a tal fine anche del concorso di un professionista L.G. (cl.65) che ha provveduto ad apporre sulle dichiarazioni il cosiddetto visto di conformità attestante la sussistenza dei presupposti che danno diritto alla detrazione d’imposta per gli interventi agevolabili.

Successivamente il D.V. avrebbe provveduto a cedere i crediti così generati alla società effettiva beneficiaria e incaricata, peraltro, dell’esecuzione dei lavori di ricostruzione e demolizione che le indagini hanno consentito di appurare non essere stati in realtà eseguiti. Tali condotte, oltre a cagionare consistenti danni alle casse dell’Erario (per un ammontare di oltre 17,5 milioni di euro) hanno consentito alla società cessionaria e alla cooperativa cedente di ottenere un corrispondente profitto indebito

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