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Casoria. Tre morti in due anni, la ditta dei rifiuti finisce sotto accusa

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La morte di Carmela, la 49 enne travolta dalla macchina spazzatrice della “Casoria Ambiente” in via Brindisi a Casoria ha scosso l’intera comunità che negli ultimi due anni ha dovuto fare il conto con tre episodi analoghi. Dall’ottobre del 2016 sono state tre le persone che hanno perso la vita schiacciati dai mezzi della nettezza urbana: il 27 ottobre del 2016, Stefano Basile, dipendente 53enne della Casoria Ambiente scomparve tragicamente  mentre stava regolarmente eseguendo il suo lavoro di operatore ecologico.
L’uomo mentre era dietro al camion della nettezza urbana scivolò a terra e fu travolto dal mezzo in retromarcia. Inutili i soccorsi, Basile morì sul colpo a causa delle gravissime lesioni alla testa.

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Poco meno di un mese dopo, il 25 novembre del 2016, Antonio Ferrara, 52 anni, operatore della ditta di raccolta morì dopo essere stato schiacciato da due autocompattatori ad Arpino di Casoria, in via Giacinto Gigante.

La tragica morte di Carmela, questa mattina, dunque pone al centro dell’attenzione la sicurezza della ditta di igiene urbana che è finita, sui social ma non solo, al centro del dibattito cittadino. I casoriani imputano al mancato rispetto delle misure di sicurezza i troppi incidenti che hanno interessato la ditta.

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