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mercoledì, Aprile 16, 2025
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Chiaiano, case ammuffite e palazzi degradati. I residenti: “Nostra salute a rischio” https://nap.li/BXZ3

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Pareti annerite dalla muffa con gli intonaci del tetto. in parte caduti. Interi ambienti degli appartamenti oramai quasi inutilizzabili, che rischiano di esserlo del tutto se tarderanno ancora interventi di manutenzione straordinaria assolutamente necessari. E poi: ferro che fuoriesce dai pilastri, boxe allagati a seguito delle pesanti piogge delle scorse settimane, spazzatura abbandonata sui marciapiedi, erba incolta quasi mai manutenuta.

Nel quartiere Chiaiano, le condizioni di diversi edifici di edilizia popolare continuano precarie. Gli abitanti sono preoccupati per il degrado perenne, vogliono affrancarsene e per tale motivo chiedono azioni concrete al Comune di Napoli, anche per tutelare la salute di anziani e bambini.

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InterNapoli in quest’occasione si è soffermata su due aree del quartiere a Nord di Napoli: gli edifici di via Carlo Mauri, ex Cupa Spinelli, e la 25/80 di via Nuova Toscanella accomunati oltre che dall’abbandono dall’assenza di un piano vero di riqualificazione che invece hanno riguardato altri edifici della zona a partire dalle Vele di Scampia e anche di alcuni stabili della stessa 25/80 di Chiaiano.

 via Carlo Mauri

All’interno di alcune delle abitazioni visitate in un edificio di via Carlo Mauri, lo scenario è simile: nelle camere da letto, nei bagni, nel soggiorno le macchie di muffa sono sparse qua e là. Filomena De Gennaro, madre di due bambini piccoli, è preoccupata soprattutto per la salute del suo secondogenito, che ha poco più di un anno. «Mio figlio è un soggetto allergico e un asmatico grave. Non può sospendere le sue cure, avendo crisi continue. Ci sono bambini e anziani con patologie qui, non possiamo rischiare che ci cada il tetto in testa. Siccome non ci sono all’orizzonte piani per costruire nuovi edifici – aggiunge –  chiediamo almeno una manutenzione degna di questo nome e un ripristino del tetto per tutelare la nostra salute». 

Perchè Filomena parla del tetto? Perchè è proprio per la sua permeabilità che gli appartamenti ai piani alti del palazzo sono impregnati d’acqua. A mostrarcelo è Carmine Sigillo, vicino di casa della De Gennaro. «Vedete? Le protezioni del tetto non reggono, l’acqua si incunea in alcune fessure e scendono sino dentro le nostre case. Qualcuno ha fatto dei rattoppi ma non basta. Il Comune di Napoli, attraverso l’assessore al Patrimonio Pier Paolo Baretta, che in un passato incontro ci aveva detto che si sarebbe attivato, e la Napoli Servizi ci ascoltino impegnandosi in un piano vero di manutenzione. Ne va della nostra salute». 

Carmine ci mostra la diffida da parte dei vigili del fuoco dopo un sopralluogo lo scorso inverno all’interno della propria abitazione. «La diffida dei pompieri è arrivata dopo che hanno controllato la mia camera da letto, piena di muffa e umidità. La Napoli Servizi doveva intervenire entro 15 giorni ma da quando mi è stata notificata la diffida, cioè tre mesi fa, non si è visto nessuno nessuno. Sono anni che chiediamo delle riparazioni. Non ce la facciamo più tra muffa, malattie, asma, siamo almeno 6 inquilini, infiltrazioni d’acqua». 

In un altro edificio, poco distante, incontriamo Tonia Cerbone che vive in via Carlo Mura con il suo compagno e i genitori. «Mio padre è allettato con varie patologie. Siamo invasi dall’acqua, le nostre case sono umide e ci sono state anche cadute di pietre.  – ci racconta –La situazione non è più sostenibile. Sono anni che chiediamo l’intervento del Comune di Napoli ma non è mai venuto nessuno. Lancio un appello: aiutateci. Siamo dovuti ricorrere a rattoppi in tutta autonomia, dai lampadari al soffitto. Affittare casa altrove? Con mio padre in queste condizioni in questo momento sarebbe impossibile».

La 25/80 di Chiaiano

Situazione simile, pur con sfumature diverse, in via Nuova Toscanella dove sorge il rione 25/80. Al contrario dell’intenzione iniziale, le case parcheggio sorte dopo il terremoto dell’Irpina sono divenuti alloggi permanenti che affondano nell’abbandono. E anche qui, come per i palazzi di via Carlo Mura, non tutti gli edifici saranno abbattuti e ricostruiti. Per gli isolati 2 e 5 ad esempio, non c’è traccia almeno al momento di alcun piano di riqualificazione. Nel frattempo, dai pilastri fuoriescono pericolosamente delle travi di ferro, i boxe sono in parte allagati dopo le piogge delle scorse settimane e le facciate dei palazzi dei due isolati sono sempre più sbiaditi. Una condizione insostenibile, per oltre 100 famiglie.

 «Gli edifici all’isolato 2 e 5 non sono coinvolti in progetti di abbattimento e ricostruzione. Tutto ciò ci fa preoccupare, come così la mancanza di finanziamenti dei fondi europei Pnrr per la rigenerazione urbana» è la denuncia di Giuseppe Leo, un abitante del luogo.

.Gli appartamenti, sottolinea Leo,  «furono costruite con amianto e metallo pesante. Chiediamo al sindaco di venire qui e rendersi conto di persona della situazione. Gli abitanti sono cresciuti nell’abbandono, non ci sono campi di calcio, nè altalene o panchine per i bambini. Il degrado è generalizzato e c’è anche il pericolo per i pedoni di essere investiti come per esempio accade in via Comunale Margherita. Ci sono poi le cave di Chiaiano non riqualificate, parliamo del polmone verde di Napoli, che potrebbero dare sviluppo alla zona. Ma pare mancare la volontà di occuparsene» conclude Giuseppe Leo.

 

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Antonio Sabbatino
Antonio Sabbatino
Iscritto all'Albo dei pubblicisti dall'ottobre 2012, ho sviluppato nel corso degli anni diverse competenze frutto dell’esperienza sul campo in ambito politico, sociale e di cronaca, sia bianca che nera. Sono stato conduttore radiofonico di programmi musicali presso Radioattiva, radio web napoletana e redattore e collaboratore di diverse testate online. Attualmente sono inviato per il quotidiano Roma, il più antico giornale napoletano, di InterNapoli.it che rappresenta una delle realtà più dinamiche del panorama giornalistico napoletano, campano, la neonata testata Tell che approfondisce i grandi temi politico-sociali a più livelli e Comunicare il Sociale rivista specializzata di Terzo Settore.
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