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«Ci hai rotto lo specchietto», in carcere due ‘specialisti’: l’ultimo colpo ad Arzano

Nel riquadro Alessio Ferdinandi
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Sono due specialisti della ‘truffa dello specchietto’, i due uomini arrestati a Napoli e a Casalnuovo dagli agenti della squadra Mobile che hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura degli arresti domiciliari, emessa dal gip del Tribunale di Napoli Nord su richiesta di quella Procura della Repubblica, nei confronti di Alessio Ferdinandi (classe 1994) e Giovanni Prato (classe 1995), ritenuti responsabili di tentata estorsione aggravata in concorso e resistenza a pubblico ufficiale. Le indagini sono state avviate il 4 maggio 2020 a seguito di un tentativo estorsivo ai danni di un automobilista con la tecnica dell’ incidente stradale simulato con danneggiamento dello specchietto retrovisore. Le indagini sono scaturite dall’intervento di due dipendenti della squadra mobile che, liberi dal servizio, ad Arzano hanno soccorso un automobilista vittima della citata attività illecita. L’identificazione degli autori è stata effettuata grazie ad una analisi presso gli archivi informatici degli eventi commessi in provincia di Napoli con l’utilizzo della medesima tecnica, avendo i destinatari del provvedimento consumato analoghi delitti in danno di altri automobilisti.

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I due ‘vecchie conoscenze’ delle forze dell’ordine

I due, come anticipato, non sono nuovi a questo genere di truffe. I due furono arrestati già nel giugno dello scorso  quando simularono uno scontro con un veicolo in transito lungo Corso Campano a Giugliano, fingendo una collisione con il loro specchietto retrovisore. Inseguita e bloccata la vittima pretesero l’immediato risarcimento del danno: 120 euro la richiesta. Ferdinandi in seguito è stato denunciato anche per un’azione simile a Posillipo: in quel caso l’intervento fu ‘firmato’ dagli agenti dell’Ufficio Prevenzione generale.

L’altro ‘specialista’ catturato dopo il raid alla rotonda di Arzano

I due risultano amici di un’altra ‘vecchia conoscenza’ delle forze dell’ordine, Carlo Piccolo, arrestato, sempre per la stessa tecnica dagli uomini del commissariato di Secondigliano (guidati dal vice questore aggiunto Raffaele Esposito) nel luglio scorso. Lo scorso 24 luglio una persona si era presentata presso il commissariato di Corso Secondigliano per denunciare un’estorsione subita da due individui che, fingendo di aver subito un danno alla carrozzeria della loro vettura, hanno preteso, con la minaccia di una pistola, di essere risarciti della somma di 320 euro che la vittima ha prelevato da un bancomat. Secondo quanto denunciato dalla vittima Piccolo dopo aver ricevuto la somma di 280 euro avrebbe preteso altri 40 euro per il caffè.

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