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Clan Giannelli, la Procura non fa sconti: subito a processo i ras di Cavalleggeri

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La Procura di Napoli non perde tempo e dopo aver chiuso le indagini preliminari ha ottenuto la fissazione del giudizio immediato per Alessandro Giannelli e per i ras del suo gruppo raggiunti da ordinanza di custodia cautelare lo scorso luglio (leggi qui l’articolo). Tutti sono gravemente indiziati, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, detenzione e porto di armi da fuoco, detenzione illecita di sostanze stupefacenti, danneggiamento, incendio e accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti. Finiscono dunque alla sbarra oltre al ras di Cavalleggero d’Aosta anche Marco Assalto, Cesare Ciro Di Giulio, Giovanni Ranavolo, Christian Esposito, Zelinda Piscopo, Gennaro Formicola, Renato Langella e Maurizio Quotidiano. Nel corso della prossima udienza i loro legali potranno avanzare la richiesta di giudizio abbreviato per i loro assistiti. Le indagini, avviate nel marzo 2022, supportate da attività tecniche, sono state intraprese per monitorare proprio Giannelli. E’ stato documentato che il ras, dal carcere di Voghera dov’era detenuto, avrebbe utilizzato regolarmente telefonini per comunicare con l’esterno, dando direttive ai suoi collaboratori per la gestione delle attività illecite sul territorio. Tra le persone contattate si segnalano anche esponenti di gruppi criminali dell’area flegrea, con cui sono stati registrati rapporti di collaborazione nella primavera del 2022. Per Giannelli si tratta della seconda stangata in pochi giorni visto che il ras si era visto confermare l’ergastolo anche in secondo grado per l’omicidio di Rodolfo Zinco, omicidio avvenuto nel 2015 (leggi qui l’articolo precedente).

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