La Corte di Appello di Napoli – 4 sezione – ha rideterminato in fase esecutiva la pena inflitta ad Antonio Maldarelli, noto come Lillì, derivante da tre distinte sentenze di condanna che avevano determinato un cumulo di pena pari ad anni 24 e mesi 4 di reclusione.
La Corte di Appello di Napoli ha rimodulato la pena complessiva in 14 anni e 5 mesi di reclusione riducendo di ben 10 anni la pena inflitta a Maldarelli.
I giudici hanno condiviso dunque le prospettazioni difensive sostenute dell’avvocato Dario Carmine Procentese, difensore di Maldarelli, il quale dopo un lungo iter processuale, che ha visto coinvolta anche la suprema Corte di Cassazione che annullava l’ordinanza con la quale la Corte di Appello rideterminava di solo tre anni la pena, è riuscito ad ottenere un sostanzioso sconto di pena.
Maldarelli era stato infatti condanno per 416 bis (per ben due volte) in quanto ritenuto appartenente al clan Moccia con un ruolo di referente del boss Michele Puzio nelle estorsioni nel terriotorio di Casoria ed Afragola.
Ancor prima l’imputato, dall’indiscusso curriculm criminale, era stato condannato per una pluralita’ di estorsioni aggravate commesse nel terriotiro di Arzano, prima che l’egemonia del clan Moccia su quel comune di interompesse del in favore del clan amato pagano
