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Clochard ammazzato di botte a Pomigliano d’Arco, arrestati due minorenni per omicidio volontario aggravato dai futili motivi e dalla crudeltà.

Clochard ammazzato di botte a Pomigliano d'Arco, arrestati due minorenni per omicidio volontario aggravato dai futili motivi e dalla crudeltà
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In ordine al decesso di Frederick Akwasi Adofo, 40enne ghanese, i Carabinieri di Castello di Cisterna hanno dato esecuzione ad un provvedimento di fermo, emesso dalla Procura presso il Tribunale per i Minorenni di Napoli, nei confronti di due 16enni per il reato di omicidio volontario aggravato dai futili motivi e dalla crudeltà.

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Il pestaggio di Frederick Akwasi Adofo, 43enne originario del Ghana, è stato immortalato da alcune telecamere di videosorveglianza installate in via Principe di Piemonte a Pomigliano d’Arco. I monitor avrebbero ripreso due giovani avvicinarsi al 43enne per poi prenderlo a calci e pugni, nella notte tra domenica e lunedì, quando – in mattinata – l’uomo è stato rinvenuto agonizzante: è morto, poche ore dopo, all’ospedale di Nola.

Nelle immagini si vedrebbero i due allontanarsi dopo il pestaggio, non sono note le motivazioni, e la vittima invece trovare rifugio in un cortile: è qui che è stato trovato in fin di vita. Frederick aveva preso la licenza media alla ‘Catullo’ di Pomigliano d’Arco nel 2012, quando era ospitato, insieme ad un’altra cinquantina di migranti, in un hotel in attesa di asilo politico. Negli ultimi tempi dormiva in un sacco a pelo in via Principe di Piemonte, e spesso era supportato dall’aiuto della Caritas parrocchiale, come ha ricordato il parroco della chiesa San Francesco, don Pasquale Giannino, il quale ha anche sottolineato che spesso l’aiuto offerto all’uomo “sembrava essere una forma impositiva rispetto al suo stile di vita”. “Frederick ha donato a tutti amore – ha aggiunto – sempre col sorriso e senza mai chiedere. In questo giorno in cui sono in corso ancora le indagini, vogliamo sentirci chiamati tutti a fare rete per ricostruire e prenderci cura di quanti vivono ai margini. Chiediamo alle autorità preposte un interesse reale alle emergenze territoriali, non ultimo il bisogno abitativo delle persone che vivono per strada o in difficoltà economica. Un comportamento emozionale in questo momento non farà giustizia al povero Frederick, né il desiderio di ricercare colpevoli risolverà da se la problematica fin qui segnalata”.

Il precedente
Frederick, il clochard ucciso di botte a Pomigliano d’Arco, sarebbe già stato percosso in passato. “Sabato, come ogni volta che andavo a fare la spesa li, gli ho comprato il solito panino col prosciutto cotto e la pepsi e come sempre ringraziava”, ha raccontato una cittadina di Pomigliano al deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli. Che aggiunge: “A quei maledetti auguro una vita di sofferenze… Anche se probabilmente i giudici faranno come la volta scorsa quando picchiarono Frederick e lui ebbe i punti in testa, furono subito rilasciati. Sono dei minorenni delle palazzine 219, forse i soliti che a quanto pare continuano indisturbati a compiere gesti criminali… Maledetti”. Anche in una lettera sistemata sulla panchina dove era solito stare il senzatetto, diventata una sorta di altarino, c’è una testimonianza analoga, anonima. “E’ successo già altre volte – è scritto nella lettera – e nessuno di noi ha mai fatto qualcosa perché non arrivasse il peggio. Purtroppo il peggio è arrivato. Perdonaci se puoi”.

Il ricordo del quartiere
Frederick era amato dai residenti della zona, che da stamani stanno lasciando fiori, qualche cero e biglietti sulla panchina antistante il supermercato dove chiedeva l’elemosina. “Sei libero da tutto – scrive un cittadino – vola felice con gli angeli”. E davanti al supermercato, molti si fermano per raccontare di quanto fosse dolce e gentile con tutti. “Aveva il vizio di bere – racconta una donna – ma non faceva male a nessuno. Ricordava i nomi, e augurava a tutti una buona giornata, che gli dessero qualcosa o meno”. Anche i dipendenti del supermercato conoscevano Frederich: “Stava sempre con noi – spiegano – mangiava qualcosa, ci chiamava amici, my friend, ci mancherà”. Qualche residente racconta che l’uomo era solito augurare “buona scuola” ai bambini della zona che lo incrociavano. “Non è possibile arrivare a tanto – afferma una donna – come si può essere così cattivi. Picchiare senza un motivo una persona così gentile. Ci vergogniamo, che il Signore ci perdoni”.

I funerali
Il Comune di Pomigliano d’Arco (Napoli), si farà carico dei funerali dell’uomo. Lo ha annunciato il sindaco Lello Russo, sottolineando che la città è sempre stata “accogliente e generosa verso tutti”. “Ci sono ancora lati oscuri che aspettiamo di conoscere dalle indagini – ha detto Russo – sappiamo, da quello che dice la gente che lo conosceva, che era una brava persona, che vivea di elemosina e dormiva nel parco. L’amministrazione comunale, intanto, si farà carico dei funerali proprio per dare un segnale alla cittadinanza. Ma faccio il sindaco da tanti anni, e Pomigliano è una città accogliente e generosa, ha sempre risposto positivamente a quelle che erano le richieste delle persone più sfortunate”.

La marcia
Una marcia silenziosa per ricordare Frederick è stata annunciata per giovedì 21 giugno dal parroco della chiesa San Francesco, don Pasquale Giannino, il quale si è detto “sconvolto e rammaricato per quanto accaduto”. “Ancora una volta siamo messi in discussione come cristiani, cittadini, famiglie – ha sottolineato il parroco in un post su facebook – chiediamo con insistenza una capillare attenzione per il nostro territorio, ciascuno si adoperi per una sensibilizzazione delle coscienze. Questo episodio segna la responsabilità civile di ciascuno e impone un cammino insieme”. Il corteo silenzioso partirà alle 20,30 dal supermercato di via Gramsci dove di solito il 43enne si fermava per chiedere l’elemosina, per proseguire fino alla parrocchia. Per oggi pomeriggio alle 17,30, intanto, il consigliere comunale di minoranza, Vito Fiacco, ha invitato i cittadini a radunarsi davanti allo stesso supermercato dove, pare, il 43enne si era trascinato ancora vivo dopo essere stato picchiato nella vicina via Principe di Piemonte.

 

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