Home Politica Club “Forza Melito” e centro sportivo Calcio Napoli, bagarre in Consiglio

Club “Forza Melito” e centro sportivo Calcio Napoli, bagarre in Consiglio

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Ancora bagarre in occasione dell’ultimo Consiglio Comunale celebrato ieri nell’aula consiliare di via Salvatore di Giacomo. Premesse ampiamente rispettate: provocazioni, battibecchi e fuori programma non sono mancati in un consesso civico che aveva creato qualche malumore già dalla sua stessa convocazione. Tutti convocati ad ora di pranzo e banchi “imbanditi” per l’occasione – dall’opposizione – con bicchieri e piatti di plastica.
All’ordine del giorno, l’amministrazione guidata dal sindaco Antonio Amente ha presentato l’approvazione dello schema di convenzione tra i comuni di Melito e di San Paolo Bel Sito per il servizio in forma associata della segretaria Raimo, la richiesta di chiarimenti – dell’opposizione – in merito alla tanto discussa acquisizione dei locali del club “Forza Melito” di piazza Cappelluccia, di proprietà regionale, con relativa rettifica della delibera di consiglio, la discussione – richiesta anche questa dalla minoranza – in merito alla delibera di giunta sulle osservazioni al P.T.C.P. e il relativo cambiamento della destinazione di alcune aree comunali per favorire la creazione di una cittadella sportiva sul territorio comunale e, infine, l’approvazione del regolamento per l’accesso al sistema integrato locale dei servizi degli interventi sociali e socio- sanitari.

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Pronti via, il dibattito è già infuocato per la decisione, messa ai voti e approvata dalla maggioranza, di consentire alla segretaria comunale di svolgere la sua attività tra Melito e San Paolo Bel Sito. “Preferisco la dottoressa Raimo tre giorni che un altro segretario a tempo pieno – ha affermato Antonio Amente tessendo le lodi della funzionaria – ho verificato le sue capacità e il suo attaccamento al lavoro e sono convinto che la macchina comunale non ne risentirà”. L’opposizione, dal canto suo, ha mostrato diverse perplessità in merito all’opportunità di modificare una macchina comunale già fortemente sottodimensionata rispetto alle esigenze della città.

Messo in archivio il primo punto all’ordine del giorno, si è poi passati al vero fulcro del consiglio comunale: il centro anziani di “piazza Cappelluccia”. Davanti a una nutrita rappresentanza del circolo, si è passati alla discussione sulla decadenza dell’acquisizione dell’immobile e la relativa chiusura dello storico punto di ritrovo degli anziani melitesi e non solo. Una questione prettamente incentrata sull’interpretazione di leggi dello Stato e regionali, nonché sui pareri della Corte dei Conti, che ha visto a confronto le tesi del sindaco Antonio Amente e del vice sindaco Luciano Mottola, contro quelle dei consiglieri Venanzio Carpentieri e Lello Caiazza.
“Ero pronto ad acquistare l’immobile e mi attivai immediatamente, ma trovai il parere negativo della segretaria comunale che mi fermò – ha affermato Antonio Amente – L’articolo 12 comma 1 ter 98 del 2011 impone che dal 1 gennaio del 2014 i comuni non possono più acquistare immobili di proprietà Regionale e Provinciale. Ho consultato anche la Corte dei Conti che ha dato parere negativo”. Una lettura a cui i consiglieri di opposizione hanno ribattuto riportando tutte le eccezioni contemplate dalla stessa legge.

“Il divieto stabilito dalla legge portato a giustificazione della decisione non è previsto dal comma 1 ter, bensì dal comma 1 quater. Entrambi i comma – ha affermato Lello Caiazza – sono stati oggetto di interpretazione autentica a mezzo dell’articolo 10 bis del decreto legge 35/2013 che ha chiarito che questi divieti non si applicano ai casi di acquisti di immobili per pubblica utilità”.
“Dire che si è obbligati a non proseguire nell’acquisto perché la legge nazionale non lo consente non è corretto – ha affermato Carpentieri, e ha continuato – anche la legge regionale consente una pluralità di soluzioni alternative che possono interessare il caso del centro sociale anziani di piazza Cappelluccia. Il parere della Corte dei Conti portato in aula dal sindaco Amente non è vincolante, ma è solo un parere.
Pareri e interpretazione delle leggi discordanti tra maggioranza ed opposizione che hanno portato alla votazione che ha sancito, però, la rettifica della delibera di consiglio comunale che uniformava il club “forza Melito” come circolo sociale anziani.

A scatenare definitivamente gli animi è stata però la richiesta del consigliere Stefano Capozzi – poi votata dalla maggioranza – di non discutere delle osservazioni al P.T.C.P, punto inserito nell’ordine del giorno su richiesta dell’opposizione, poiché decaduti ormai i caratteri dell’urgenza richiamati in una passata proposta di convocazione del consiglio comunale, mai celebrato. Una richiesta su cui non vi è stata una vera e propria discussione e messa ai voti – secondo la minoranza – in maniera “frettolosa” e senza possibilità di replica. Una circostanza che ha fatto decidere i quattro consiglieri di opposizione, Caiazza, Carpentieri, Marrone e Rinaldi di abbandonare l’aula tra urla e il malcontento dei gruppi di minoranza sulla gestione dei lavori del presidente del consiglio, Nunzio Marrone

L’approvazione del regolamento per l’accesso al sistema integrato locale dei servizi degli interventi sociali e socio-sanitari è passata con i voti della maggioranza, rimasta da sola in aula.

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