E’ il 13 gennaio del 2018 quando sei scooter piombano nei pressi di un bar a porta Nolana. In dodici si aggirano nei pressi dell’esercizio commerciale fino a quando uno di loro, pistola alla mano, non scende da uno dei mezzi e inizia a guardarsi intorno. E’ una dimostrazione di forza ma anche una sfida. Un affronto fatto ai Mazzarella che tra Porta Nolana e piazza Mercato hanno la loro roccaforte. Una provocazione quella fatta da Michele Minichini e dai suoi che è anche un ‘omaggio’ al loro alleato più fedele, quel Ciro Rinaldi da anni in guerra proprio con i Mazzarella e che ha preso sotto la sua ala protettrice proprio Michele Minichini (in carcere per il duplice omicidio Cepparulo-Colonna). Questo è uno dei tanti episodi descritti nell’ultima ordinanza di custodia cautelare eseguite dalla squadra mobile di Napoli su disposizione del giudice per le indagini preliminare di Napoli per le indagini preliminari nei confronti di altrettanti soggetti accusati a vario titolo di detenzione, porto in luogo pubblico di arma comune da sparo e violenza privata commessa da più di cinque persone con l’uso delle armi, delitti aggravati dal metodo mafioso. Si tratta dello stesso Minichini, Alfredo Minichini, Fabio Oliviero, Luigi De Martino, Gennaro Aprea, Kevin Suriano, Giovanni De Turris e Ciro Cerrato.
