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Colpo in gioielleria della banda del buco di Giugliano, scena muta davanti al Gip

Colpo in gioielleria della banda del buco di Giugliano, scena muta davanti al Gip
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Si sono entrambi avvalsi  della facoltà di non rispondere i due rapinatori di Giugliano, presi dopo un colpo in gioielleria ad Aversa. Si tratta di Giuseppe Palumbo e Ferdinando Russo. Il GIP Minio del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, accogliendo l’eccezione preliminare dell’avvocato Luigi Poziello, si è dichiarato incompetente territorialmente, non ha convalidato il fermo ed ha applicato la misura della custodia cautelare in carcere e ha disposto la trasmissione del fascicolo a Napoli Nord.

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Arrestati i presunti autori della rapina a danno della gioielleria Marotta di Aversa. Gli Agenti della Questura di Caserta hanno identificato i presunti autori della rapina avvenuta il 20 luglio scorso. La Procura della Repubblica del Tribunale di Napoli Nord ha emesso un decreto di fermo a carico di due giovani giuglianesi fortemente indiziati di appartenere alla banda del buco: si tratta di Giuseppe Palumbo, classe 1989 e di Ferdinando Russo, classe 2003, entrambi giuglianesi e già noti alle forze dell’ordine. due sono stati trasferiti presso i penitenziari di Poggioreale e di Santa Maria Capua Vetere e sono a disposizione del GIP del Tribunale di Napoli Nord per la convalida. I fatti risalgono al luglio scorso, quando dopo un primo tentativo di entrare nella gioielleria attraverso il pavimento che conduceva ad un buco scavato nel sottosuolo i banditi non contenti del fatto di non essere riusciti nell’intento ci riprovarono una seconda volta, entrando in pieno giorno dallo stesso buco e sequestrando il titolare e un cliente e portandosi via tutto per poi darsi alla fuga.

Creandosi un varco attraverso un buco nel pavimento i banditi si intrufolarono nel negozio situato nella centralissima via Roma, armati di mitra, prendendo in ostaggio il titolare e un cliente che era presente in quel momento. Entrambi furono immobilizzati e legati, nel frattempo i malviventi razziarono gioielli e altri preziosi e poi scapparono tramite lo stesso buco. A liberare i due ostaggi ci pensarono il figlio del titolare e alcuni passanti. Lauto l’importo del “bottino”. E a proposito del danno subìto, Marotta, per sfatare qualsiasi dubbio, anche “maligno”, ci tenne a precisare di essere “totalmente sprovvisto di assicurazione, quindi abbiate la decenza e il rispetto di dire cosa sensate”.

Ma il gioielliere non risparmiò critiche facendo indirettamente riferimento a quanto accaduto qualche settimana prima quando lo stesso Marotta aveva dato l’allarme dopo aver notato il tentativo di scavare un foro per accedere al negozio, riuscendo così a sventare l’azione dei malviventi che, però, ci riprovarono quel 20 luglio, in quel caso con successo. “Ahimè – scriveva Marotta sui social – nonostante le denunce fatte circa un mese fa, mi sono sentito totalmente abbandonato e trascurato da carabinieri e Vigili del fuoco, ho notato molta leggerezza e per noi cittadini questa è una cosa gravissima”.

 

 

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