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Coltellate al figlio di Simona Ventura, i 4 fermati restano muti davanti al giudice

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Hanno deciso di non rispondere alle domande del gip di Milano Stefania Pepe i quattro fermati per l’aggressione di domenica scorsa a calci, pugni e coltellate nei confronti di Niccolò Bettarini, figlio dell’ex calciatore Stefano e della conduttrice tv Simona Ventura. Nel carcere milanese di San Vittore, infatti, Davide Caddeo, il 29enne accusato di aver sferrato gli otto fendenti (difeso dal legale Antonella Bisogno), Alessandro Ferzoco, difeso dall’avvocato Mirko Perlino, e gli albanesi Andi Arapi (con l’avvocato Simona Uzzo) e Albano Jakei (con il legale Daniele Barelli), hanno scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere.

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L’ACCUSA

Sono tutti accusati in concorso di tentato omicidio (assieme ad altri 6 che gli inquirenti stanno identificando), di lesioni per aver pestato anche un’amica di Bettarini e di porto abusivo d’armi per il coltello con una lama da 20 centimetri. Il giudice dovrà decidere sulla convalida dei fermi e sulla misura cautelare in carcere chiesta dal pm Elio Ramondini.

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