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domenica, Giugno 23, 2024
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Come giocherà il Napoli di Conte? Dal dubbio sulla difesa a una possibile svolta tattica

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Questo matrimonio “s’aveva da fare”, e alla fine s’è fatto. Il Napoli ha scelto Antonio Conte, Antonio Conte ha scelto il Napoli: dopo i vari accostamenti di Gasperini, Italiano, Palladino e altri alla panchina azzurra, alla fine la scelta del presidente De Laurentiis è ricaduta sul tecnico salentino. Avanti insieme, quindi, fino al 2027, con un ingaggio che prevede 6.5 milioni di parte fissa che salgono a quasi 8 se comprendiamo i vari bonus.

Fermo da un anno e mezzo, ultima esperienza in Inghilterra al Tottenham tra l’altro finita in malo modo, Conte ripartirà dal Napoli. Gli azzurri, a 15 anni dall’ultima volta, non giocheranno nessuna competizione europea esattamente come la sua prima Juventus, stagione 2011/2012. I bianconeri vinceranno poi il primo di nove scudetti di fila (di cui tre conquistati dal salentino).

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Come giocherà il Napoli di Conte? Dal dubbio in difesa ad una possibile svolta tattica

Ma come giocherà il Napoli di Conte? Torna a sorgere il dilemma sul modulo, già in auge dopo l’addio di Spalletti e l’avvento sulla panchina azzurra di Rudi Garcia. Quindi, verrebbe da chiedersi se il tecnico salentino si adatterà al 4-3-3 che ha fatto le fortune del Napoli spallettiano o se tornerà a quella difesa a 3 che, nel corso della sua carriera, è stata un suo dogma.

Un primo colpo di scena potrebbe essere svelato da una sua intervista rilasciata al “Daily Telegraph” lo scorso febbraio. Mostrando al giornalista Matt Law un tavolo da Subbuteo, Conte dichiarò che “Avrebbe voluto testare, una volta tornato in panchina, una difesa a quattro, seppur insistendo sul fatto che la difesa a tre usata ai tempi di Chelsea e Tottenham non sia stata affatto male”.

Il Napoli, del resto, ha vissuto i suoi momenti felici proprio con questo vestito tattico: il 4-3-3 di Maurizio Sarri prima, il 4-3-3 di Luciano Spalletti poi. Con il primo ha sfiorato più volte lo Scudetto, con il secondo lo ha centrato dominando in lungo e in largo la Serie A.

Gli esterni da 4-3-3, del resto, abbondano. Da Di Lorenzo (se mai resterà, ma ormai tutto, tra una bordata e l’altra del proprio agente, fa pensare che non sarà così) a Mario Rui, da Mazzocchi a Olivera in difesa. Oltre a Kvaratskhelia, Politano e Ngonge salendo di qualche metro, senza dimenticare Raspadori che quel ruolo può farlo e l’ha fatto.

L’unico a cambiare modulo quest’anno è stato Walter Mazzarri, il traghettatore di mezzo tra Rudi Garcia e Francesco Calzona: ha iniziato col tridente, è tornato al vecchio caro 3-5-2, ha alternato i due sistemi. Ma nulla ha funzionato.

Difesa a tre e nodo centravanti

Se Conte decidesse di mantenere la difesa a tre che così tante soddisfazioni gli ha regalato (all’Inter, alla Juventus, pure in Nazionale), ecco che qualche ritocchino andrebbe operato sul mercato. Specialmente se Di Lorenzo non ci sarà più, lui che di base è un terzino ma è stato utilizzato anche sul centro-destra della retroguardia.

Tutti scenari tattici di cui si è già parlato nei mesi scorsi, anche nei giorni in cui il nuovo allenatore del Napoli sembrava dover essere Igor Tudor. Ovvero un altro tecnico votato alla difesa a tre, non a caso già implementata alla Lazio.

Sarà 3-4-3? Kvaratskhelia e Politano giocheranno larghi, Lobotka farà coppia con Anguissa. Mentre non si porrà il “problema” Zielinski, promesso sposo dell’Inter. Sarà 3-5-2? Kvaratskhelia agirà con maggiore libertà, da seconda punta.

Da capire anche chi sarà il centravanti del Napoli nella prossima stagione. Difficile che l’identikit risponda ancora al nome di Victor Osimhen, corteggiato da mezza Europa e sempre più nel mirino di Chelsea e Arsenal. Possibile che si tratti di Romelu Lukaku, vecchia conoscenza proprio di Conte, su cui c’è anche il Milan.

Appena arrivato all’Inter, nell’estate del 2019, il tecnico ha preteso e ottenuto il suo acquisto dal Manchester United. Ha fatto di lui il perno offensivo nerazzurro, ha creato la Lu-La, ci ha vinto uno Scudetto. Il modulo di quella squadra? Un 3-5-2 puro, con il belga e l’argentino a fare uno le veci dell’altro. Ma Lukaku è reduce da mezza stagione di 4-3-3 a Roma, da quando sulla panchina giallorossa si è seduto Daniele De Rossi.

Ipotesi, scenari, possibilità. Ma intanto Conte è passato da sogno proibito a realtà. E ora si attende di capire come intenderà modellare il Napoli, nel contesto di una sfida che si preannuncia elettrizzante.

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