Arriva la condanna per Antonio Orlando e Lorenzo Nuvoletta. Il gip del tribunale di Napoli dr. Discepolo al termine della discussione e dopo una camera di consiglio di circa mezz’ora ore, alla lettura del dispositivo di Sentenza a conclusione del rito abbreviato che era stato richiesto dal collegio difensivo nel corso dell’udienza preliminare predisposta per il procedimento a carico di Orlando Antonio e Lorenzo Nuvoletta in merito ad una presunta estorsione perpetrata ai danni di Vitiello Luigi, imprenditore edile, peraltro attinto recentemente da una interdittiva antimafia inerente la sua attività di imprenditore edile e da poche ore agli arresti domiciliari per presunte tangenti per conto del Clan Mallardo.
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Dopo la requisitoria del P.M. D.D.A Dr. Giuseppe Visone, che ha chiesto 12 anni di reclusione e 8.000 euro di multa per Orlando Antonio nonché 10 anni di reclusione e 6.000 euro di multa per Lorenzo Nuvoletta, gli avvocati Antonio Cavallo e Rosario Pezzella per Orlando Antonio e Antonio Impellizzeri e Luca Gili per Lorenzo Nuvoletta, hanno articolato le rispettive arringhe difensive caratterizzate da un minimo comune denominatore consistente nella lacunosita’ del quadro indiziario e nella mancanza assoluta di riscontri chiari, univoci e concordanti.
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Il G.I.P. ha ritenuto di Orlando Antonio ad anni 7 e mesi 4 di reclusione e Nuvoletta Lorenzo ad anni 6 e mesi 4, riservandosi il termine di 90 giorni per il deposito delle motivazioni della Sentenza.
“Siamo quelli che comandano a Marano”, cosi Nuvoletta e Orlando terrorizzarono l’imprenditore
“Hai iniziato i lavori senza la nostra autotrizzazione, siamo quelli che comandanno a Marano”. Sono andati di persona a chiedere il pizzo Lorenzo Nuvoletta e Antonio Orlando, 41 e 65 anni, il primo nipote del noto capoclan mafioso, di cui porta nome e cognome, e il secondo boss dell’omonimo clan, legati da vincoli di parentela.
Le indagini dei militari della compagnia di Marano scattano grazie a una conversazione intercettata il 12 novembre 2020.
L’imprenditore vittima dell’estorsione stava realizzando 12 appartamenti a Marano e la richiesta gli è stata formulata nell’inverno del 2017, nel corso di un incontro a pranzo in un agriturismo, al quale hanno preso parte anche altre persone, oltre agli indagati e all’imprenditore. All’appuntamento, secondo quanto emerso dalle indagini dei carabinieri, c’erano andati entrambi, il nipote del capoclan (Lorenzo è figlio di Ciro, fratello di Lorenzo Nuvoletta, ndr) e lo “zio” (così chiamavano il boss Orlando, il quale ci tenne a precisare alla vittima che era latitante da 10 anni). Dei “prelievi” invece se ne era occupato direttamente Lorenzo Nuvoletta (difeso dall’avvocato Luca Gili) a cui i soldi sarebbesto stati versati anche in un ristorante, mentre a cena con la sua famiglia. Nuvoletta all’epoca era libero mentre Orlando era latitante.
L’imprenditore vittima dell’estorsione, parlando ai carabinieri dell’estorsione subita, disse “si sono succhiati il sangue”.