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Convocazione per il tampone tra un anno e nomi sbagliati, l’odissea di due cittadini di Arzano

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Il rischio di essere bloccati ancora a lungo a casa perchè le convocazioni dell’Asl per il test con il tampone, volta ad attestare la guarigione del Covid, portano la data del 5 dicembre 2022 cioè fra un anno. Non solo: in un caso c’è anche un nominativo sbagliato, uno scambio di paziente. Si tratta probabilmente di errore di battitura da parte della piattaforma della Regione Campania Sinfonia, ma sufficiente a far comprendere come il trattamento dei dati dei cittadini campani che hanno a che fare con il Coronavirus sia sovente caotico. InterNapoli.it ha raccolto due storie, simili tra loro.

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La vicissitudine di Salvatore

La prima è quella di Salvatore De Rosa, 43enne di Arzano. L’uomo è risultato con la sua figlia più grande positivo al Coronavirus il 27 dicembre.  Da allora padre e figlia hanno osservato il periodo di isolamento di oltre una settimana per i positivi con doppia dose di vaccino entro 120 giorni precedenti al contagio. In teoria, Salvatore e sua figlia si avvierebbero verso la fine della quarantena. A patto, ovviamente, di un tampone negativo. «Ho ricevuto la convocazione dell’Asl (la Napoli 2 Nord ndr.) per effettuare il tampone recante la data del 5 dicembre 2022  – racconta De Rosa – al posto del mio nome c’è quello di una donna. Ho fatto contattato il mio medico curante, a cui mi sono rivolto quando ho saputo della positività, per chiedere se avesse sbagliato la comunicazione in piattaforma,  lui mi ha risposto di no. Non so cosa sia potuto accadere, non c’è nemmeno un numero dell’Asl a cui potermi rivolgere. Ergo, sono bloccato ancora a casa pur non avendo più sintomi». 

La rabbia è tanta per sè ma anche per sua figlia e Salvatore spiega il perchè. «Mia figlia convive con una patologia, è inabile e farla uscire di casa dopo la negatività sarebbe per lei un toccasana vista la sua condizione di salute. A lei la convocazione non è ancora arrivata. Ci troviamo costretti a rimanere in casa insieme agli altri miei due figli e mie moglie che fortunatamente sono negativi. Io, intanto, non posso neppure andare a lavorare». Che fare dunque? «Aspetterò al massimo un altro paio di giorni e poi se non cambiano le cose mi farò un tampone in farmacia. Non l’ho ancora fatto perchè se le autorità scoprono di essere uscito di casa nonostante la quarantena per il Covid, vado incontro a una denuncia. Ma non è possibile tanta approssimazione, eppure ci siamo vaccinati. Se non ci saranno altre novità, andrò a farmi il tampone in farmacia». 

L’attesa di Alberto

Una storia simile la sta vivendo Alberto (nome di fantasia per volere dell’interessato), anche lui di Arzano, positivo dal 27 dicembre scorso. L’uomo è stato convocato anch’egli per il 5 dicembre 2022 dall’Asl Napoli 2 Nord presso il parcheggio della guardia medica nella città di Acerra per il tampone. «Quando ho letto il messaggio non ci potevo credere – racconta Alberto – potrà anche essere un errore di inserimento ma non riuscire a far presente all’Asl quest’anomalia è stato frustrante. Quando ho telefonato a rispondermi è stata la voce elettronica di una compagnia telefonica, dicendomi che il numero era momentaneamente non attivo. Stanno per scadermi i 10 giorni di quarantena (sono vaccinato con doppia dose da più di 120 giorni) ma se non si interverrà rischio di vedermi allungare l’isolamento chissà per quanto e non mi varrà neppure più il green pass».

Questo, nonostante il tampone fai da te a cui Alberto si è sottoposto abbia dato esito negativo. «La cosa ulteriormente buffa è che il 3 gennaio, in piena positività, sono stato convocato per la terza dose e il kit utilizzato ha attestato la mia negatività. Forse proprio oggi ne saprò di più recandomi alla struttura  sanitaria. Ma ci sono troppe stranezze».

 Anche Alberto, come Salvatore, non ha voluto rischiare di andare in farmacia per non incappare in sanzioni o denunce. «Ma intanto resto chiuso in casa, nelle prossime ore mi recherò alla struttura dove in teoria dovrei andare il 5 dicembre 2022. Vedremo se riusciranno a farmi il tampone e se la data giusta della convocazione era quella di oggi, 5 gennaio 2022».

Al di là di una possibile soluzione positiva per Alberto e Salvatore, la confusione di questo periodo incide non poco sulla vita dei cittadini. Eppure, il periodo emergenziale esigerebbe trasparenza ed efficienza organizzativa.

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