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Corruzione in atti giudiziari, pesante condanna per il giudice di Napoli Alberto Capuano

Alberto Capuano
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Condannato a 8 anni e dieci mesi per corruzione l’ex giudice Alberto Capuano (difeso dagli avvocati Alfonso Furgiuele e Alfredo Sorge) della sezione distaccata di Ischia del Tribunale di Napoli. A deciderlo i giudici del Tribunale di Roma che hanno condannato anche Valentino Cassini e l’ex consigliere della Decima Municipalità di Napoli (Fuorigrotta, Bagnoli) Antonio Di Dio e a sei anni e sei mesi. Quattro anni e mezzo sono stati inflitti invece a Giuseppe Liccardo (difeso dall’avvocato Domenico dello Iacono)

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Le accuse contestate a vario titolo nell’inchiesta della procura di Roma, coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dal pm Gennaro Varone, sono corruzione in atti giudiziari, corruzione per l’esercizio della funzione, traffico di influenze illecite, tentata estorsione e favoreggiamento personale. Per il gip di Roma che nel 2019 firmò l’ordinanza con le misure cautelari si trattava di un gruppo in grado di «sospendere procedure esecutive penali e ritardare verifiche dei crediti fallimentari, provocare la scarcerazione di detenuti ed il dissequestro dei beni di importanti esponenti della criminalità organizzata».

Capuano finì in manette nel luglio 2019 al termine di un’operazione anticorruzione coordinata dalla Procura della Repubblica capitolina. All’epoca dei fatti gli inquirenti sostenevano che il magistrato sarebbe stato al centro di un sistema corruttivo. Insieme a lui finirono in carcere anche il consigliere circoscrizionale di Bagnoli Antonio Di Dio, Giuseppe Liccardo e il libero professionista Valentino Cassini.

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