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Cosimo Di Lauro come don Pietro Savastano, la strategia per evitare il carcere duro

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Come il don Pietro Savastano di Gomorra che si finse pazzo per evadere dal carcere: potrebbe essere questa la sorte di Cosimo Di Lauro, primogenito del padrino Paolo ‘Ciruzz ‘o milionario’. Il boss è detenuto in regime di carcere duro da 12 anni ad Opera a Milano e rifiuta contatti e colloqui con i familiari. Domani sarebbe dovuto comparire in video conferenza al processo in Corte di Assise a Napoli perchè accusato di essere il mandante dell’omicidio di Mariano Nocera, il vero agguato che diede inizio alla prima sanguinaria
faida di Scampia a cui fece seguito il duplice omicidio di Fulvio Montanino e Claudio Salierno prima della lunga scia di sangue. L’agguato a Nocera infatti avvenne senza avvertire gli Abbinante del Monterosa cui Nocera apparteneva.

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Non ci sarà Di Lauro mantenendo fede al suo comportamento di “isolato”. Per i giudici è una strategia che mira ad ottenere l’attenuazione del regime di carcere duro. Per i suoi avvocati potrebbe essere affetto di una grave patologia psichiatrica. La notizia riportata dal Mattino.

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