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Confiscato il ‘tesoro’ agli eredi di Castiello, aveva legami con camorra e ‘ndrangheta

Nascose armi per la camorra e la 'ndrangheta, confiscato il 'tesoro' agli eredi di Castiello
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Nascose armi per la camorra e la ‘ndrangheta’, confiscato il ‘tesoro’ agli eredi di Crescenzo Castiello. La confisca, sancita in via definitiva da parte della Corte di Cassazione, conferma il sequestro cautelare emesso in data 09 ottobre 2018 da parte della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Como nei confronti di Castiello con stabili legami con camorra e ‘ndrangheta già condannato, a 7 anni e 7 mesi di reclusione, nel 1995, per la detenzione di kalashnikov, fucili a pompa ed un bazooka.

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LE INDAGINI SU CASTIELLO

I Finanzieri hanno avviato le indagini partendo dall’approfondimento di un’operazione sospetta ai fini della normativa antiriciclaggio inerente ad ingenti movimentazioni di denaro contante. Una volta risaliti all’identità del reale disponente e rilevati i suoi precedenti penali, i militari hanno poi effettuato un accertamento patrimoniale dei beni nella sua effettiva disponibilità – anche se formalmente intestati a soggetti terzi ed incensurati – e rilevato una sproporzione tra questi ed i redditi dichiarati al Fisco.

È stato così possibile avanzare una richiesta di adozione di una misura di prevenzione patrimoniale ai sensi della normativa antimafia da applicare nei confronti degli eredi del proposto, nel frattempo deceduto. Gli immobili confiscati consistono in 4 appartamenti dal valore prudenzialmente stimato in 430mila euro che sono stati definitivamente devoluti al patrimonio dello Stato ed affidati, per la gestione, all’Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati che li potrà destinare per usi di natura sociale.

L’OPERAZIONE DELL’OTTOBRE 2018

Su richiesta della Direzione investigativa antimafia di Milano, il tribunale di Como dispose il sequestro – nella forma della “misura di prevenzione” – di alcuni immobili di proprietà degli eredi di Crescenzo Castiello arrestato all’epoca dell’operazione denominata “La notte dei Fiori di San Vito” e condannato nel 1996 a sette anni e sette mesi di carcere, per traffico d’armi. Gli immobili che la Guardia di Finanza di Como sequestrarono 4 abitazioni. Il provvedimento è stato assunto nei confronti dei parenti di Castiello, l’uomo morì nel 25 gennaio del 2017.

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