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Crolli al Vomero, l’appello dei commercianti di via Morghen: “Riaprire quanto prima la strada”

Crolli al Vomero, l'appello dei commercianti di via Morghen Riaprire quanto prima la strada
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I commercianti di via Morghen al Vomero, continuano a soffrire per la chiusura della strada dovuta alla voragine causata dalla rottura delle condutture idriche. I titolari dell’american restaurant Wicked, hanno raccontano le difficoltà attuali e le perdite di fatturato, nonostante per loro non sia stata disposta la chiusura. “La gente ha paura di venire in via Morghen, abbiamo investito tanto ma le perdite sono considerevoli” affermano Salvatore e Luigi, i gestori di Wicked che nella serata di giovedì hanno chiamato a raccolta nella serata di giovedì clienti e amici per sensibilizzare organi istituzionali e chi è deputato a intervenire di riaprire quanto prima la strada. “Ci hanno dato come dead line per riaprire la strada il periodo di Pasqua, speriamo sia così”, l’aggiunta dei ristoratori.

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A tre settimane dalla voragine, finalmente per via Morghen si intravede una via d’uscita. Il cantiere va avanti speditamente, le verifiche alle condutture sono in fase avanzata; la promessa di rivedere la strada aperta, e gli sfollati di nuovo nelle loro case, in tempo per la Pasqua, viene ribadita con la tenacia di chi sa che si può fare, a dispetto delle difficoltà e dei possibili ostacoli che si frappongono lungo il percorso.

Il sindaco Manfredi ieri ha parlato lungamente delle difficoltà di via Morghen. Si è soffermato anche sulla questione della richiesta di risarcimento degli sfollati costretti da quasi un mese a vivere in albergo e dei commercianti che hanno visto sfumare gli incassi: «Le amministrazioni comunali hanno vincoli che sono normativi, non è questione di nostra volontà. Sicuramente tutto quello che possiamo fare come Comune, che sia legittimo e nelle competenze, lo faremo. Siamo pronti a intervenire e sostenere sia i cittadini che i commercianti, e lo faremo. Sto anche cercando di dare un aiuto alla pizzeria Troise: ho sentito Invitalia per cercare di venire incontro alle esigenze dei giovani titolari».

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